La Voce dei Bancari anno LII – N.5/2000
CRONACHE SINDACALI
di ANGELO MARANESI
CELEBRATO A ROMA IL 6° CONGRESSO DELLA R.S.A. BANCA D’ITALIA
RICOMINCIATO
IL PROCESSO PER TORNARE DI NUOVO PROTAGONISTI
E’ stato quasi un “passaggio di consegne”, quello avvenuto
il 5 maggio scorso presso l’Hotel Massimo D’Azeglio in Roma, tra gli
“irriducibili” superstiti della grande migrazione di tre anni fa verso la FALBI
e gli oltre trenta delegati intervenuti, in rappresentanza degli oltre trecento
iscritti, al 6° Congresso della FABI R.S.A. Banca D’Italia.
In tal modo si è potuta così
celebrare la ricostituzione degli Organismi Dirigenti per un rilancio
definitivo della FABI anche nell’Istituto di Emissione, come crediamo sia
indispensabile per una grande Organizzazione con 50 anni di storia sindacale
alle spalle.
Alla presenza del Segretario
Generale, Carlo Giorgetti, del Segretario Nazionale Gianfranco Amato, dei
Segretari Provinciali di Roma Mauro Morelli, Ferdinando Saita ed Enrico
Sanguigni, hanno rivolto ai Congressisti un cordiale saluto ed un approfondito
scambio di opinioni sul difficile momento contrattuale interno i Segretari
Nazionali della Banca d’Italia della Fiba-CISL, della Fisac-CGIL, del
Sibc-CISAL, e della Uilca-UIL. Il Sindacato CIDA, impossibilitato ad
intervenire, ha espresso il suo contributo con una lettera del Presidente Omero
Papi.
E’ quasi superfluo ricordare il
mancato invito rivolto alla dirigenza FALBI, ritenuta, per la sua manifesta
politica “contro” ogni tipo di rapporto di serena e civile convivenza
sindacale, un “non-sindacato”.
Nel corso dei lavori è stato
dibattuto un tema toccante e quanto mai attuale quale quello della solidarietà.
Di spessore e di forte speranza è
stato il segnale lanciato dal Presidente del “Gruppo di solidarietà della Banca
d’Italia”, Luigi Aliano, che ha esaltato la fattiva sensibilità della nostra
Organizzazione in materia.
Per poter continuare sulla strada
intrapresa, il 6° Congresso ha deliberato la costituzione del “Coordinamento
Solidarietà Sociale” FABI - R.S.A. Banca d’Italia, che si andrà ad affiancare
ai Coordinamenti già operanti sulle altre tematiche territoriali e nazionali.
Un altro argomento di scottante
attualità, trattato negli interventi dei delegati, è stato quello dei giovani e
del rinnovamento della politica sindacale, per garantire una continuità
d’azione tra le diverse generazioni di lavoratori.
A prescindere dall’esito che avrebbe
avuto pochi giorni dopo il referendum tra i lavoratori “post-‘93” per
l’approvazione dell’istituendo fondo complementare in Banca d’Italia il
Congresso, all’unanimità, ha espresso ferma volontà di continuare a sostenere
le ragioni dei giovani impiegati, con la convinzione che il futuro del
movimento sindacale non può che passare attraverso di loro.
Gli interventi dei Segretari
Nazionali, Giorgetti ed Amato, hanno confermato, se mai ce ne fosse bisogno, la
piena identità di vedute su temi cardine del Sindacato a cui apparteniamo:
autonomia, libertà di espressione, democrazia, partecipazione.
L’apprezzamento espresso nei
confronti dell’operato e dei risultati conseguiti dalla R.S.A. è stato dal
Congresso “ricambiato” nei loro confronti per il sostegno offerto e la totale
libertà d’azione riconosciuta.
Grande rilevanza, infine, è stata
data ai temi contrattuali, con particolare riferimento all’unità più ampia
possibile del tavolo negoziale, al fine di contrastare il forte progetto di
restaurazione che la Banca d’Italia sta mettendo in atto contro i suoi
dipendenti.
Forti problematiche come la
flessibilità, la mobilità, la discrezionalità della valutazione professionale,
il recupero della meritocrazia non possono che vedere la “nuova” FABI impegnata
in prima linea, a fianco dei lavoratori.
Il Congresso ha ritenuto necessario,
a tale proposito, dotarsi di un’organizzazione “territorialmente” distribuita,
che sappia integrarsi, sfruttandone ed esaltandone al tempo stesso le
potenzialità, con la struttura nazionale dei SAB provinciali, ivi compresa la
loro “rete informatica”.
L’attenzione, il vigore, la
determinazione con cui sono state trattate le tematiche sopra descritte
lasciano sperare, pur nella consapevolezza delle difficoltà che ci attendono,
in un futuro roseo per la nostra R.S.A. che, liberatasi di una dirigenza
indegna di rappresentare la FABI in Banca d’Italia, può finalmente dedicarsi al
raggiungimento dei traguardi più prestigiosi.