Convegno Promosso
dal Coordinamento Femminile Nazionale F.A.B.I.
PARITA’
TRA UOMO E DONNA,
OBIETTIVO
RAGGIUNGIBILE
La parità tra uomo e donna?
É un obiettivo reale, che si può raggiungere se si riesce a conciliare la qualità della vita delle donne e degli uomini che lavorano con i bisogni della produzione. In pratica, ciò significa inserire norme specifiche nei contratti di lavoro collettivi e aziendali, in modo che le donne possano accedere veramente a ruoli considerati da sempre maschili senza perdere i propri diritti “naturali”, tra qui quello alla maternità, intesa come valore sociale e non ridotta a un semplice costo sociale.
Questo è l’impegno promosso dalla FABI, Federazione Autonoma Bancari Italiani, Coordinamento Nazionale Femminile, in occasione del convegno nazionale “Famiglia, Imprese, Istituzioni. Insieme per un nuovo equilibrio nella società” svoltosi il dicembre scorso a Milano.
Tra i partecipanti, il Presidente della Provincia di Milano, Onorevole Ombretta Colli e l’assessore alle politiche femminili della Provincia di Milano, dott. A. Grecchi, oltre a esperti del mondo aziendale e sindacale, come l’avvocato S. Cecconi, legale della FABI, P. Borghi, rappresentante del settore sindacale dell’ABI, Associazione Bancaria Italiana e Grazia Conti Porro, consigliere dell’associazione nazionale delle parità ANCORPARI.
Come ha precisato l’onorevole Colli “occorre maggiore collaborazione fra lo Stato e la famiglia, affinché le nuove coppie siano agevolate nella formazione di una famiglia, ma nello stesso tempo abbiano le stesse opportunità nel mondo del lavoro, in modo che in nome dell’uno non debbano rinunciare all’altro. Ma queste opportunità devono riguardare entrambi, perché uomo e donna ormai possono svolgere gli stessi compiti, sia professionali che famigliari”.
La continua crescita del tasso femminile di scolarizzazione e di occupazione e le nuove opportunità offerte dai nuovi processi di produzione impongono una revisione dei vecchi modelli, sia professionali che famigliari, ossia un ripensamento della politica di gestione complessiva dei tempi di vita e di lavoro. “Quindi occorre promuovere nuovi spazi di libertà sia per le donne che per gli uomini” ha aggiunto Grazia Conti Porro. “Ma per farlo, bisogna riconoscere e dare la giusta importanza ad ogni settore della vita, dalla formazione, alla cura dei figli e dei famigliari, al riposo”:
“Conciliare tempo di vita e tempo di lavoro nella quotidianità implica anche ripensare e ridisegnare i tempi dei servizi collettivi delle città” conclude A.Grecchi. “Nel senso che è necessario assegnare compiti di coordinamento degli orari delle città a regioni e comuni, che sono chiamati a promuovere piani territoriali degli orari fra erogatori e utenti dei servizi, assumendo come valore il principio che la città deve essere amica di chi la vive”.
I lavori sono stati conclusi dal Segretario Aggiunto della FABI Giancarla Zemiti, che ha sottolineato la necessità di un cambio radicale di mentalità e di cultura, una trasformazione che deve essere totale, non fermarsi all’aspetto legislativo, ma deve investire tutti gli aspetti della vita lavorativa e sociale. In entrambi i campi si deve ancora attuare, come si auspica la FABI, una profonda rivalutazione del ruolo femminile.