La Voce dei Bancari anno LIV – N.1/2002
L’onore delle armi
La
collezione del Nuseo di Castelvecchio
GUERRA e imprese epiche attraverso 300 ECCEZIONALI
CIMELI
Una mostra straordinaria ed inattesa, un vero e
proprio viaggio nel tempo, che ripercorre a ritroso gli ultimi sette secoli di
storia delle armi: è quanto propone L’onore delle armi. La collezione del
Museo di Castelvecchio che, fino al 7 aprile 2002, è allestita in Sala
Boggian a Verona. Dopo una pluridecennale campagna di restauro sostenuta dalla
Regione Veneto, è possibile oggi ammirare un’esposizione assolutamente unica:
strumenti di difesa e di offesa, o semplicemente status symbol del potere,
spesso anche splendidi capolavori dell’arte della forgiatura e del cesello,
tutti tratti dalle ricchissime e in gran parte sconosciute collezioni di armi
dal XIV al XX secolo dei Civici Musei Veronesi. Di tali collezioni, una parte
piccola ma essenziale, composta da magnifiche armi bianche quali spade,
corazze, pugnali, elmi ed alabarde di epoca medievale e moderna, è esposta
permanentemente dal 1989 e costituisce una perfetta introduzione alla mostra che,
idealmente, si estende allo stesso contenitore, Castelvecchio, sorto in epoca
medievale come possente macchina da difesa.
Al termine dell’esposizione permanente, quindi,
la mostra si snoda come un percorso a ritroso nei luoghi della memoria: dalle
imprese coloniali del 1890 e del 1911 in Eritrea e in Libia come affermazione
del giovane stato italiano alla prima guerra mondiale, alla guerra in Etiopia e
alla guerra civile in Spagna. Proseguendo sempre all’indietro nel tempo, viene
documentato il passaggio degli stati preunitari all’unificazione italiana tra
il 1859 ed il 1870, per giungere poi al periodo tra il Cinquecento e
Settecento, dominato a Verona dalla Serenissima, e all’epoca scaligera,
simboleggiata dalla statua equestre di Mastino II della Scala, che suggella la
rassegna.
Molti i pezzi eccezionali, rari e singolari per
foggia, materiali, lavorazione, e capaci di interessare anche i non esperti. Da
citare, la spada della fine del Cinquecento, il cui fornimento è stato ideato
dal maestro spadaio Andrea Ferara di Belluno, così come la raffinata sequenza
di armi islamiche, tra cui eleganti scimitarre e un rarissimo pugnale a cinque
lame, e balcaniche, tra cui la serie di pistole con ricchi ornamenti in argento
e impugnature dette “a coda di topo”.
Dall’Africa proviene la collezione di Virgilio
Grossule, che lavorò come medico tra le popolazioni dell’ex Congo belga tra il
1901 e il 1921: oggetti di grande maestria sono il grande scudo della tribù
Azande in vimini intrecciato e il coltello cerimoniale o da esecuzione della
regione dell’Ubangi. Esotiche e suggestive anche le sciabole di samurai
giapponesi.
Capolavoro di cesello è la carabina svizzera
arricchita da finissime incisioni ispirate alle vicende di Guglielmo Tell,
bella da vedere come il curioso trombone feu de joie, strumento non di
guerra ma di festa, utilizzato in passato nelle valli alpine per aprire le
feste popolari con colpi a salve.
Altro pezzo da non perdere è la lussuosa
sciabola appartenuta al generale Pianell: non adatta al combattimento per la
curvatura troppo accentuata della lama, competeva, per l’accuratezza delle
incisioni, con la sciabola del re Vittorio Emanuele II.
Una citazione meritano anche i cosiddetti “falsi
d’epoca”, come le copie di elmi rinascimentali che furono creati con maestria
artigianale per gran parte dell’Ottocento.
A completare la memoria di imprese che la storia
ha tramandato come epiche, sono esposte sculture, dipinti, medaglie,
onorificenze e riconoscimenti.
Infine, la statua equestre di Mastino II della
Scala, la cui celebre effigie marmorea, insieme a quella del suo predecessore
Cangrande I della Scala, chiude un percorso espositivo straordinariamente ricco
di emozioni e memorie.
L’ONORE DELLE ARMI. LA COLLEZIONE
DEL MUSEO DI CASTELVECCHIO.
Verona, Museo di Castelvecchio, fino al 7 aprile
2002.
INGRESSO a Castelvecchio e alla mostra: intero € 4,20; ridotto
gruppi e studenti: € 3,10; ridotto anziani e ragazzi € 2,60; ridotto
scolaresche € 1. Solo mostra: biglietto unico € 2,10.
ORARIO: tutti i giorni 9.00-19.00. Chiuso il lunedì.
VISITE GUIDATE GRATUITE: sabato pomeriggio, ore 17.30.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: tel. 045 8040431, fax 045 8000804.
Dida DIAPOSITIVE:
1.
Resti
di spada da lato italiana con fornimento detto a tre vie della fine del
Cinquecento. Acciaio, ferro; gr1210.
2.
Carabina
svizzera a percussione da tiro del 1842. Acciaio, ferro e legno. Calibro mm 16,
gr5910.
3.
Scudo
delle tribù Azande. N.E. Zaire, XIX secolo. Vimini, bambù, legno, gr1730.
5. Sciabola appartenuta al generale
Salvatore Pianell. Acciaio, ferro, rame, corno, gr 1070.