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Questo volume
di storia economica trae origine dallattività didattica
e di ricerca di studiosi ( Paolo Pecorari, Andrea Cafarelli, Frediano
Bof ) operanti presso la facoltà di economia dellUniversità
di Udine, Cattedra di Storia Economica.
Attraverso una esposizione descrittiva ben collocata sullo sfondo
del quadro politico nazionale ed internazionale, necessario alla
migliore e più completa interpretazione dei fatti considerati,
il testo fornisce un ragguaglio essenziale, piano e ben calibrato,
dellevoluzione della dimensione economico-produttivistica
del sistema italia, nelle sue varie fasi.
Dalla nascita dello stato unitario, segnato dalla piemontesizzazione
coatta delleconomia, da un accentramento forzato delle scelte
economiche, tuttavia contraddittoriamente orientate ad un liberalismo
teoretico spinto fino allintransigenza autolesionistica che,
nella sua ansia di omogeneizzazione territoriale, affossava significative
esperienze industriali ( es . lindustria siderurgica meridionale
) favoriva lincameramento dellasse ecclesiastico da
parte dei latifondisti, lasciava le plebi affondare nel degrado
economico e nel marasma sociale, ponendo così le premesse
per il drammatico e tuttora irrisolto dualismo nord-sud.
Il volume poi passa allesame delle varie fasi dalla prima
moderata fase espansiva alla crisi con gli sconquassi di un sistema
bancario inefficiente e clientelare, connotato da un certo qual
garibaldinismo finanziario della finanza allegra
col coinvolgimento squalificante di personalità di primo
piano , lespansione economica Giolittiana, la
prima guerra mondiale ed i problemi del dopoguerra, leconomia
e politica economica del Fascismo, guerra dAfrica e seconda
Guerra Mondiale, ricostruzione e miracolo economico.
Una ricca bibliografia in calce al volume faciliterà quanti
vorranno approfondire aspetti particolari della storia economica
del nostro paese.
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La dimensione
comunitaria si afferma gradualmente anche in un sottosistema ad
elevata tipicità normativa quale è quello dellordinamento
del lavoro.
Anche in questo settore laffermazione è graduale, ma
non per questo meno pregnante e decisiva, essa passa attraverso
le pronunce giurisprudenziali col ruolo centrale espresso dalla
Corte di Giustizia CE, nonché mediante la sottrazione di
spazi crescenti al legislatore dei singoli paesi membri. Siamo dinanzi
un sistema per certi versi sostanzialmente informe ed a macchia
di leopardo, dove loperatore stenta ad individuare la materia
nel concreto applicabile, attraverso una molteplicità di
regole fonti e direttive sovraordinate ai preesistenti sistemi normativi
e che a questi si saldano.
Ai giudici di casa nostra tocca ora approfondire le tendenze giurisprudenziali
comunitarie, vagliarle, acquisirle e trasferirle sul piano sistematico,
nonchè soprattutto, accettare una mentalità critica
nuova che parte dalla consapevolezza di giungere communi iure
a conclusioni accettabili nel più ampio contesto europeo.
Il che visibilmente avviene con spiccata prevalenza in riferimento
a talune sensitive tematiche quali ad es. la parità fra i
sessi gender equality, riorganizzazione produttiva,
orari di lavoro, etc..
Da ciò consegue la necessaria rilevanza dei caratteri casuistici
nella creazione del diritto sociale allinterno del più
vasto ordinamento giuridico positivo comunitario.
Il fenomeno suscita un comprensibile interesse fra i giuslavoristi
di casa nostra, interesse che non va disgiunto da una qualche larvata
apprensione giustificata alla luce dellatavico deficit formativo
conseguente al provincialismo autoreferenziale della nostra cultura
giuridica, ed altresì per la sensazione di fondo che la predisposizione
di un un body of legal rules in un contesto di federalismo
comunitario, possa implicare inevitabilmenteun armonizzazione perequativa
che, almeno sulla carta, inevitabilmente si traduce in una riscrittura
restrittiva dellordinamento
settoriale interno.
Il codice del lavoro della U.E. intende proprio supplire alle esigenze
conseguenti, facilitando enormemente il lavoro dei giudicanti, dei
pratici e degli studiosi.
La materia, risulta aggiornata al luglio 2002, ed è suddivisa
in 14 capitoli corrispondenti a materie omogenee; un quadruplice
indice, generale, cronologico, delle fonti, giurisprudenziale ed
analitico esaltano lutilizzo pratico dellopera .
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