
Lo S.N.A.Pro.Fin. FABI ha diffuso attraverso le circolari
e, in particolare, attraverso il sito www.snaprofin.it
le proposte per il primo contratto collettivo dei promotori finanziari
agenti e mandatari delle banche e delle Sim che in precedenza erano
state approvate dal Consiglio Direttivo.
In questo modo abbiamo inteso avviare un confronto anche con i colleghi
non iscritti al sindacato prima di consegnare le richieste allAbi.
Il sito è unopportunità per essere più
visibili, è un efficiente mezzo di comunicazione, e per noi
, che non abbiamo la possibilità di radunarci in assemblee
presso le nostre aziende, è particolarmente importante.
Il mondo dei promotori finanziari continua ad essere in fermento.
Il momento è dominato dalle fusioni tra società che
creano aggregazioni sempre più grandi.
Fideuram e Sanpaolo Invest contano oggi circa 4.500 promotori.
Banca Generali, Banca Primavera e Simgenia Sim insieme sommano oltre
5.000 tra agenti e mandatari.
La fusione di Xelion ed Ing va a costituire una struttura di 2.300
promotori.
È difficile pensare che in strutture così grandi ci
sia , per i promotori finanziari che sono agenti, spazio per una
loro effettiva autonomia professionale.
Sono almeno 45mila i promotori finanziari che lavorano con le banche
e con le Sim con un rapporto di agenzia, sui circa 70 mila complessivamente
iscritti allAlbo.
Le enormi concentrazioni di promotori agenti che appartengono ai
grandi gruppi bancari evidenziano come il contratto di agenzia delineato
nel nostro codice civile, sempre meno si addica a questa specifica
attività lavorativa.
Di fronte a nuclei così imponenti di lavoratori organizzati,
con aziende di tremila, quattromila agenti, ci viene da pensare
che attraverso questo sistema si voglia, più che altro, allontanare
i dubbi che si sia in presenza di lavoro subordinato,anziché
lavoro autonomo.
Continua la crescita degli iscritti allAlbo dei promotori
finanziari in controtendenza con la domanda di agenti da parte delle
banche e delle Sim che è in calo.
Inoltre, questa domanda è sempre più selettiva: il
promotore viene identificato sempre più con le sue credenziali
di portafoglio.
È drammatico che in questo contesto
la categoria manchi ancora di tutele contrattuali specifiche.
Le banche si sono ristrutturate, si può dire che stanno uscendo
dalla crisi.
Ma se è vero, come sosteniamo, che circa il 70% dei dipendenti
di banca oggi è impiegato sul fronte della vendita, appare
chiaro come lattività svolta dalle reti dei promotori
finanziari sia strategica nellattuale assetto delle banche.
Con la revisione di alcune attribuzioni riguardanti i servizi di
investimento, la normativa Eurosim del 96, ha aiutato gli sportelli
delle banche a ridiventare i veri protagonisti della raccolta in
tutti i settori del risparmio.
Oggi molte banche grandi e piccole vogliono i promotori in casa.
Tutte stanno potenziando il settore del private banking .
Per tutte queste ragioni , la Fabi non avrebbe potuto non interessarsi
ai promotori finanziari e soprattutto agli agenti che sono quelli
contrattualmente più deboli.
Ecco: la nascita dello Snaprofin FABI è stata una risposta
concreta, indirizzata allesigenza di fornire tutele attraverso
regole certe di riferimento in un settore disordinato e pieno di
precarietà; sono passati quattro anni e insieme alla Federdirigenticredito
ed al Sinfub, la FABI ha presentato la piattaforma per il primo
contratto nazionale dei promotori finanziari agenti.
E questa è unaltra risposta concreta.
Guardando al contesto attuale e futuro che tocca da vicino la nostra
categoria, diciamo che siamo stati lungimiranti nelloperato
e nel progetto.
Assieme alla Fabi i promotori finanziari dello Snaprofin hanno deciso
con chi aprire la trattativa, e quando.
Non possiamo ancora sapere che cosa porteremo a casa alla fine delle
trattative, ma di una cosa io sono certo: questo è il passaggio
obbligato affinché ai promotori finanziari sia riconosciuto
uno status lavorativo proprio.
Possiamo dire che si sta aprendo una fase
storica, con una risposta che mancava da più di trentanni,
e la porteremo avanti noi prima di altri.
Snaprofin FABI è attento ad alcuni problemi che stanno agitando
il settore : non solo quelli che riguardano il rapporto tra banche
e investitori (trasparenza delle operazioni proposte, la crisi di
fiducia conseguente agli episodi di collocamento che ha taciuto
i rischi Argentina-Cirio, il caso gravissimo Parmalat) ma anche
a quelli che potrebbero preludere a cambiamenti nel nostro mestiere.
Potrebbe modificarsi anche il quadro normativo cui oggi facciamo
riferimento.
Si parla molto di libera professione, di consulenza, di nuove iniziative
di formazione che paiono indirizzate verso figure oggi ufficialmente
non contemplate dal sistema.
Siamo infatti in un settore ancora in continua evoluzione
Bisognerà seguire con molta attenzione gli sviluppi della
Direttiva Europea sui servizi di investimento che sarà approvata
entro lanno e che potrà portare grosse novità
per la nostra categoria.
Ma non vogliamo tralasciare gli aspetti che ci riportano alletica
professionale, al rispetto dei principi deontologici che devono
essere posti in primo piano nel nostro lavoro, a garanzia del servizio
che vogliamo dare ai clienti.
Siamo consci delle difficoltà di realizzazione del nostro
programma.
Il 2004 sarà indubbiamente un anno importante per il nostro
sindacato e per la categoria dei promotori. È lanno
del contratto sul quale siamo in attesa delle risposte dellABI
.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI:
www.snaprofin.it
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