Nella
centralissima piazza delle Erbe, in un antico palazzo del Seicento, interamente
ristrutturato e dotato di ogni comfort, ha ricevuto il battesimo la nuova
sede del sindacato Fabi di Viterbo.
Alla presenza del Segretario Generale Aggiunto, Cristina Attuati, dei
Segretari Nazionali Carmelo Benedetti, Enrico Gavarini e Matteo Valenti
e di altri dirigenti nazionali, fra cui Giovanni Caleppio, presidente
del Collegio dei Sindaci, il Segretario Coordinatore della Fabi viterbese,
Lando Maria Sileoni ha formalmente “consegnato” agli iscritti
i nuovi prestigiosi locali.
“Questa è la vostra casa – ha detto Sileoni nel suo
breve indirizzo di saluto ai numerosi bancari accorsi a festeggiare l’evento
– qui troverete sempre amici disposti ad ascoltarvi, ad aiutarvi,
a difendervi. Da questa nuova casa, vogliamo crescere con voi bancari,
seguendo anche l’esempio della Fabi bresciana, cui ci legano sentimenti
di ammirazione e d’amicizia”.
Nata in tempi relativamente recenti, nel 1977, la Fabi di Viterbo è
cresciuta in fretta ed ora conta circa 600 iscritti ed oltre 70 esodati
su una popolazione bancaria di 1.050 addetti.
Con la sua maggioranza assoluta, la Fabi di Viterbo è la protagonista
indiscussa di tutte le battaglie sindacali nella provincia, che vanta
un’altissima percentuale di sindacalizzazione.
Memorabili anche le battaglie legali che hanno impegnato il sindacato
Fabi di Viterbo contro le banche, fra cui autentici giganti, come il Monte
Paschi e Capitalia : tutte vinte dall’agguerritissimo sindacato
di provincia.
“Confinando con la vicinissima grande Roma, non possiamo che appartenere
alla provincia, ma non siamo dei provinciali né ci sentiamo di
serie B. Anzi! Se troviamo interlocutori intelligenti ed aperti, siamo
disponibili a trattare a tutto campo, senza preclusioni. Ma quando qualche
tronfio banchiere ha provato a prenderci sotto gamba, gli abbiamo insegnato
le buone maniere e gli abbiamo fatto pagare un conto molto salato per
il suo errore di valutazione”.
A testimoniarlo, ci sono decine di cause vinte, che hanno dato alla Fabi
di Viterbo una visibilità nazionale.
Alle pareti del grande salone che accoglie subito il visitatore, impreziosito
da bellissime travi a vista, sono appese molte locandine di quotidiani
locali e nazionali che reclamizzano le vittorie giudiziarie più
significative della Fabi di Viterbo.
Vanità in tutto questo?
“Certamente no. Siamo consapevoli dei nostri limiti, ma siamo orgogliosi
della nostra capacità di difendere i lavoratori, anche quando tutto
sembra perduto” – continua Lando Maria Sileoni. “Per
questo dobbiamo ringraziare una Magistratura sensibile ed attenta (significativa
la presenza alla semplice cerimonia d’inaugurazione del Giudice
Italo Centaro, Presidente di Cassazione), che non ha mai mancato di mostrarsi
davvero autonoma dai poteri forti ed in grado di applicare il sacro principio
della legge uguale per tutti”.
Abituati come siamo alle cattive notizie, si rischia di perdere la capacità
di reagire, ma il combattivo sindacalista di Viterbo non si arrende. “L’errore
più comune di chi fa sindacato ad un certo livello è perdere
il contatto con la realtà, come è accaduto anche a nostri
dirigenti e segretari nazionali del passato. Sono certo, tuttavia, che
i nuovi Segretari Nazionali sapranno interpretare la volontà di
rinnovamento che è emersa prepotentemente nell’ultimo Congresso
nazionale. Personalmente mi impegno, insieme con tutta la Fabi di Viterbo,
a realizzare una funzione di cerniera tra la base dei lavoratori che si
sono affidati a noi e la sede dove viene decisa la politica della Federazione”.
Occorre ricordare che Lando Maria Sileoni è entrato a far parte
del Comitato Direttivo Centrale della Fabi, dove ha promesso di dare battaglia
in nome di una politica più attenta ai bisogni della base.
Sulla piazza di Viterbo sono presenti cinque grandi gruppi bancari, che
hanno assorbito le banche locali prima esistenti. Resistono, invece, quattro
banche di credito cooperativo.
“E
vero – dice Sileoni – la Tuscia è sfruttata dalle grandi
banche, che danno un limitatissimo apporto alla nostra economia. L’ho
denunciato anche all’ultimo Congresso provinciale, davanti ad autorità,
a parlamentari, a magistrati, a dirigenti di banca”.
E i rapporti con le sigle sindacali concorrenti, come vanno?
“Se serve abbiamo la forza per assumere da soli ogni iniziativa,
tuttavia, credo che si debba ricercare il massimo di unità possibile,
nell’interesse dei bancari, sia a livello territoriale sia a livello
nazionale. In questo percorso unitario la Segreteria Nazionale ha l’appoggio
incondizionato del nostro sindacato provinciale e di tutta la Fabi. Sono
convinto che noi abbiamo le idee migliori e gli uomini migliori, altrimenti
non starei qui, ma credo comunque che l’unità fra le Sigle
sindacali sia uno strumento indispensabile non solo per il progresso,
ma per la vita stessa della categoria”.
Nei nuovi, spaziosi locali, che hanno ricevuto anche la benedizione del
parroco della zona, Don Ivo Bruni, troveranno sistemazione anche il costituendo
Centro Servizi Fabi ed il CAAF.
Con questo traguardo, la Fabi di Viterbo ufficializza e completa la già
nutrita serie di servizi e consulenze agli iscritti, la cui soddisfazione
è dimostrata dal continuo aumento di adesioni e dal numero di presenze
e dal calore con cui hanno salutato l’inaugurazione della nuova
sede.
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