ISCRITTI FABI IN CONTINUA ESPANSIONE NELLE BCC

 
Werner
Pedoth

nuovo Coordinatore Esecutivo Nazionale
Bcc
 
La carica dei diecimila
Alla scadenza del mandato dell'esecutivo nazionale della Fabi per
le BCC, la coordinatrice uscente Alessandra Panico traccia un bilancio
del lavoro fatto e indica gli impegni futuri.

Nel credito cooperativo gli iscritti alla Fabi sono passati in un quadriennio da 8.400 a oltre 10.000. Un bilancio positivo, dunque, ma si traduce tutto in numeri?
"Certo che no, anche se esprime un gradimento e una fiducia dei lavoratori del settore nella nostra organizzazione. Sono stati quattro anni intensi che hanno visto la Fabi consolidare il proprio ruolo di leader tra le organizzazioni sindacali in misura evidente nel settore delle Bcc. Ciò è avvenuto anche in forza del notevole impegno profuso nella fase contrattuale, sia a livello nazionale che in fase di contrattazione di secondo livello, e della più efficace organizzazione del lavoro all'interno dell'esecutivo".
Parliamo del contratto in vigore. Quali sono state le maggiori novità introdotte?
"Innanzitutto l'unificazione dei due contratti, quello dei funzionari con quello delle aree professionali, che segna una vera svolta nella contrattazione nel sistema creditizio. In secondo luogo l'istituzione del cosiddetto 'fondo per gli esuberi' che si è rivelato uno strumento assai efficace.
Trattandosi di novità rilevanti, la trattativa non è stata delle più facili e anche la controparte si è mostrata lenta a recepire alcuni passaggi che hanno determinato una dilatazione dei tempi.
Ma anche l'organizzazione del lavoro all'interno dell'esecutivo ha giocato un suo ruolo. In che senso?
"Abbiamo creato delle commissioni di approfondimento su specifiche aree tematiche, per fornire ai lavoratori risposte puntuali ai loro quesiti su tutti gli aspetti contrattuali, legali, fiscali a cominciare dagli elementi più innovativi. Commissioni che si sono riunite con una certa frequenza.
Va detto pure che l'incremento numerico degli iscritti è anche frutto dello sviluppo della presenza della Fabi nelle zone in cui l'organizzazione era più debole".
Per il prossimo futuro su che cosa sarà impegnato l'esecutivo?
"Il principale impegno che ci attende è il rinnovo del contratto nazionale. Puntiamo a introdurre correttivi ad alcuni istituti contrattuali per agevolarne l'applicazione, come nel caso della banca - ore, della formazione e della contrattazione di secondo livello. Inoltre dovremo valorizzare maggiormente le specificità e le peculiarità del nostro settore che renderà necessario un affrancamento delle Bcc dal contratto ABI".
Federcasse agevolerà questa vostra impostazione?
"I rapporti con Federcasse si sono deteriorati per la miopia che ha dimostrato nell'affrontare alcuni nodi. Basti dire che la Fabi è stata costretta a intentare causa nei confronti della Federazione per la violazione di una norma statutaria relativa alla cassa mutua nazionale.
L'atteggiamento non collaborativo di Federcasse nei confronti della Fabi non ha riscontro nei rapporti con le altre organizzazioni sindacali, per cui ritengo indispensabile un ulteriore sforzo per ristabilire condizioni paritarie nelle relazioni sindacali e un sereno confronto con la controparte nel reciproco interesse dei lavoratori soprattutto".
Dopo i casi Argentina, Cirio e Parmalat il clima nelle banche si è di molto appesantito. La fiducia dei risparmiatori è stata minata, le aziende di credito sono messe sotto accusa e i lavoratori del settore sono i primi a risentire di questa mutata atmosfera. Al riguardo, la situazione nelle Bcc come si presenta?
"Per quanto siano state coinvolte in misura minore, rispetto al resto del sistema, anche le Bcc stanno facendo i conti con tali vicende.
Va comunque ribadito che non bisogna confondere la responsabilità delle aziende con quelle dei lavoratori del credito, che su indicazioni fornite dalle direzioni generali, hanno dato corso alla vendita di prodotti finanziari che si sono dimostrati non qualificati.
Comunque, se le aziende bancarie si sentono parti lese, rispetto ai tracolli di Cirio e Parmalat, i lavoratori del credito lo sono certamente di più e devono pertanto essere tutelati dalle banche stesse.
In ogni caso vanno riviste le regole, sia da parte degli istituti che da parte della autorità di vigilanza, ed in particolare si dovrà porre un freno alla commistione di ruoli talvolta esasperata tra Banca ed Industria che già in passato era stata causa di forti squilibri nel sistema.

RINNOVATI GLI ORGANISMI DEL COORDINAMENTO NAZIONALE DELLE BANCHE
DI CREDITO COOPERATIVO

ESECUTIVO NAZIONALE
PEDOTH WERNER Bolzano, Coordinatore
ARENA GIUSEPPE Milano
BRUSCHINI LUIGI Vicenza
CICCONI PAOLO Fermo
DEBIASI GIOVANNI Trento
GULLO GIULIANO CLAUDIO Cosenza
MAZZOLDI PIERGIUSEPPE Brescia
PALMIOTTI MICHELE Monza
PANICO ALESSANDRA Udine
TASSI STEFANO Firenze
VIOLINI ALESSANDRO Roma
Werner Pedoth, nuovo Coordinatore dell'Esecutivo Nazionale Bcc


COMITATO DIRETTIVO
ARENA GIUSEPPE Milano
AZZOLIN DELFO Vicenza
BIASIN PAOLO Brescia
BONELLI ANDREA Roma
BORELLI FABIO Bergamo
BRUSCHINI LUIGI Vicenza
CAGLIO ANGELO Monza
CARNIO GIANPAOLO Treviso
CASTELLI MARIO Bergamo
CAUMO MICHAEL Bolzano
CICCONI PAOLO Fermo
DEBIASI GIOVANNI Trento
FLEISCHMANN JOSEF Bolzano
GABBATORE ROBERTO Padova
GIRGENTI LUCIO Bologna
GUARNERI VINCENZO Caltanissetta
GUERRA RAFFAELE Cuneo
GULLO GIULIANO CLAUDIO Cosenza
LO GIUDICE PATRIZIA Venezia
LORENZI MARCO Brescia
MAZZOLDI PIERGIUSEPPE Brescia
NUVOLARI ALBERTO Mantova
PALMIOTTI MICHELE Monza
PANICO ALESSANDRA Udine
PEDOTH WERNER Bolzano
PICCINI DANIELA Firenze
PIGNALOSA FRANCESCO Taranto
PREZIOSO DOMENICO Salerno
TASSI STEFANO Firenze
VIOLINI ALESSANDRO Roma