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Garante
del contribuente,
chi è costui?
“I
garante del contribuente, pur esistendo
in tutte le regioni italiane ormai da due anni, risulta a
tutt’oggi un’istituzione ancora sconosciuta ai
più
Il compito assegnato al garante del contribuente è
verificare le irregolarità, le scorrettezza e le disfunzioni
segnalate dai contribuenti in materia fiscale, interagendo
con gli uffici e sostenendo le ragioni di chi reclama; nel
2001, sono state 3.000 e nel 2002 pochissime decine di migliaia
le istanze presentate in tutta Italia a tali strutture. Inoltre,
da un’indagine svolta dall’associazione Cittadinanzattiva
e dalla sua struttura dei "Procuratori dei cittadini",
che hanno monitorato l’attività di 17 uffici
dei garanti su 21, è emerso che, per tali strutture,
nel 47 per cento dei casi si registra carenza di attrezzature
e nel 40 per cento di personale.
"Ecco perché - affermano alcuni deputati - il
Ministro deve adoperarsi presso i soggetti interessati al
fine di conferire attrezzature e personale adeguato a tali
uffici, concedere altresì poteri maggiormente incisivi
ai "garanti", prevedere l’applicazione di
un regolamento unico per le strutture e favorire la promozione
di campagne informative opportune e consistenti per far conoscere
meglio ai cittadini tale importante istituzione".
"Il "garante del contribuente" è un’istituzione
che ha semplificato notevolmente il rapporto fisco - contribuente,
come confermato dai risultati della customer satisfaction".
È quanto ha replicato il sottosegretario di Stato per
l’Economia e per le Finanze, Maria Teresa Armosino,
la quale ha anche affermato che "spetta alle direzioni
regionali delle entrate, presso le quali il garante è
costituito, l’onere di assicurare l’assistenza
e il supporto logistico necessario per l’adempimento
delle funzioni tecniche". Per quanto riguarda, invece,
le iniziative di comunicazione relative a queste istituzioni,
"il dipartimento per le politiche fiscali ha pubblicato
un numero speciale della Guida del contribuente sullo statuto
dei diritti del contribuente e sulla figura del garante".
Infine, il Sottosegretario ha spiegato che "i garanti
hanno emanato propri regolamenti di organizzazione, nell’ambito
dell’esplicazione dell’autonomia loro riconosciuta".
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Paradisi fiscali
col
placet statale? |
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Società
parzialmente partecipate dallo Stato ovvero concessionarie di
servizio pubblico iscrivono nei propri bilanci società
controllate o partecipate con sede in ‘paradisi fiscali’.
In particolare, l’ENEL controlla o partecipa 60 società,
l’ENI 44 società, Finmeccanica 21 società.
Quali necessità industriali o finanziarie giustificano
simili scelte industriali? •
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Accordo di
cooperazione finanziaria TRA BANCA ETICA E OXFAM |
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Siglato
l’accordo tra Banca Etica-Etimos e una delle più
rilevanti organizzazioni umanitarie del mondo, la Oxfam International.
L’intesa nasce per sviluppare un progetto preesistente
di sostegno ai produttori di caffè dell’Honduras
meno forti sul mercato. Oxfam garantirà con una fideiussione
il finanziamento di 1.100.000 dollari che il Consorzio Etimos
ha erogato alla Central de cooperativas cafetaleras de Honduras,
permettendo in tal modo il pagamento dei produttori in tempi
molto più brevi. Si tratta di una modalità di
cooperazione del tutto innovativa per Oxfam, che permette ad
Etimos di erogare un finanziamento fondamentale e a Banca Etica
di confermare il proprio impegno a favore della cooperazione
internazionale - secondo le indicazioni provenienti direttamente
dai propri risparmiatori. • |
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Denunciato
il mal di budget |
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Giorni
fa si è tenuta la prevista audizione delle forze sindacali
presso la Commissione Interparlamentare di indagine sui rapporti
fra sistemi industriali e banche.
Alla stessa erano presenti CGIL, CISL, UIL e UGL con dei Segretari
confederali, mentre per la FABI era presente il Segretario
Nazionale Giacomo Melfi. L'intervento della FABI è
stato tutto impostato sulla difesa della figura del bancario
che parecchi interventi, a cominciare da quello del Presidente
dell'ABI per terminare con quello del Governatore della Banca
d'Italia, volevano presentare come figura principale nel collocamento
degli ormai famigerati bond Cirio e Parmalat.
In termini molto crudi si è provveduto a contestare,
anche vivacemente, tale teorema, denunciando inoltre il clima
di fortissima pressione a cui è soggetto il bancario
per effetto di disposizioni aziendali sempre più stringenti
in ordine al raggiungimento dei budget e da un sistema premiante
non sempre chiaro e trasparente.
Si è anche denunciata la carenza, se non l'insussistenza,
di una valida formazione professionale degli addetti al settore
nonché la necessità di introdurre, nelle normative
contrattuali, o forse anche in disposizioni legislative, elementi
di democrazia economica, quali il riconoscimento concreto
delle associazioni degli azionisti dipendenti, il consigliere
di minoranza, l'istituzione di comitati di sorveglianza, ecc.
In relazione al disegno di legge in esame alla Camera, sono
state poi avanzate considerazioni sulle forme di controllo
a cui sottoporre il sistema in relazione ad un mercato dei
bond sempre più in espansione anche nel nostro Paese.
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Prezzi
sempre più su anche per colpa dello stato
e degli enti locali |
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Con
l'introduzione dell'euro non se ne sono approfittati solo
i commercianti, ma anche le istituzioni, a livello nazionale
e locale.
Il gioco del lotto e aumentato del 94%, le sigarette del 6,4%
nel 2003 e di un ulteriore 6,3% nel 2004.
Se gioco e fumo sono vizi, altrettanto non si può dire
dei trasporti cittadini: a Milano (centro-destra) e a Roma
(centro-sinistra) il prezzo del biglietto è aumentato
del 29%. Lo scatto di partenza dei taxi di Milano è
aumentato del 16% e quello orario a Roma del 14,5%. Il bollettino
del conto corrente postale è aumentato del 29%; il
prelievo bancomat negli istituti di credito del 17%. Alcune
tipologie di ricariche di telefonini della Vodafone sono aumentate
del 25% mentre quelli della Wind arrivano al 20%. •
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Vittoria
giudiziaria della Fabi contro Bankitalia
“ora si correggano gli errori” |
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Su
ricorso presentato dalla FABI, cui hanno fatto seguito quelli
di altre organizzazioni sindacali, il giudice della I Sezione
Lavoro del Tribunale di Roma ha condannato la Banca d’Italia
per comportamento antisindacale, avendo prorogato, con atto
unilaterale, oltre il termine stabilito dal regolamento interno,
l’età pensionabile di tre “oligarchi”.
La “strana” proroga, che già da tempo la
FABI aveva denunciato, riguardava quel Bruno Bianchi, capo
della vigilanza della Banca d’Italia, reo, a nostro
avviso, di aver nascosto la testa sotto la sabbia al momento
delle denunce, effettuate da tre consiglieri di amministrazione
della Bipop - Carire, sette mesi prima che scoppiasse lo scandalo
per l’allegra gestione del credito e del risparmio;
gli altri due erano Vincenzo Pontolillo, direttore centrale
responsabile dei rapporti con il mercato e Vincenzo Catapano,
avvocato generale.
Sia Bianchi che Pontolillo sono stati premiati dal Governatore
con una posticipazione della giusta e meritata quiescenza,
guarda caso proprio quando scoppiavano gli scandali bancari
(Bipop) e finanziari (Argentina, Giacomelli, Cirio), preludio
agli scandali Parmalat e Finmatica, che hanno coinvolto 825.000
risparmiatori.
“Se si vuole davvero ricostruire la fiducia nei mercati
– ha sostenuto Gianfranco Amato, Segretario Generale
Aggiunto della FABI - la Banca d’Italia deve intervenire
per correggere la lunga catena di errori, sanzionando quei
comportamenti spregiudicati delle banche direttamente responsabili
dei crack e del caro sportello”.
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L’economista
Galloni:
“riforma pensioni, troppo netto lo squilibrio
fra gli aspetti finanziari e quelli sociali” |
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L'economista
Nino Galloni ha rilasciato la seguente dichiarazione sul problema
delle pensioni: “Mi pare che ci sia un evidente squilibrio
tra l’attenzione assegnata agli aspetti finanziari di
medio periodo e quella assegnata agli sviluppi sociali di
medio-lungo periodo perché tra una ventina di anni,
ma anche prima, avremo pensionati poveri e prospettive di
crisi economica per carenza di domanda nonché quarantenni
con scarsissime prospettive di un pensionamento decente anche
con ulteriori trenta anni di lavoro. Insomma, nell’economia
produttiva sta venendo alla luce che l’eccessiva importanza
assegnata alla finanza, degenerata in attività pericolosamente
speculative, ha portato a un disastro, mentre, in campo previdenziale,
si sta ancora adorando il vitello d’oro delle compatibilità
finanziarie, dimenticando che queste ultime dipendono dalla
situazione economica reale”.
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Calcio,
nuova denuncia del prof. uckmar
“Azioni sconsigliate alle vedove, ai pensionati, agli
orfani” |
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"Sono
sconcertato: governo e parlamento sono sordi e ciechi”.
Con questa espressione il prof. Victor Uckmar, presidente
della COVISOC, ritorna a parlare dei “gravi problemi
del calcio italiano”.
Non so se posso parlare come presidente della Covisoc, visto
che il mio mandato è scaduto il 30 settembre scorso
e nessuno da Roma si è fatto ancora vivo con me”.
“Comunque - prosegue il prof. Uckmar - ho il diritto,
come cittadino italiano, di fare le mie rimostranze: ripetutamente
ho mosso gravi rilievi sulle cose che, assolutamente, non
vanno nel nostro calcio. In particolare, ho lamentato in più
di una circostanza ciò che specificatamente concerne
le situazioni irregolari nell’ambito dei bilanci delle
società di calcio”.
Il prof. Uckmar ricorda che vi sono responsabilità
che in un modo o nell’altro “coinvolgono anche
le banche italiane”. Uckmar, a mo’ di esempio,
cita la prassi secondo la quale “varie società
per azioni ottengono contratti triennali per diritti televisivi
e, dalle banche, si fanno anticipare gli importi contrattuali
che spendono immediatamente in uniche soluzioni”.
“Con questo sistema le società, di cui sopra,
possono presentare bilanci apparentemente attivi, tralasciando
di notificare agli azionisti la loro reale situazione finanziaria”.
Sconfortato, il prof. Uckmar conclude affermando: “Da
tempo ho proposto che sulle azioni delle società di
calcio occorrerebbe stampigliare la scritta questi
titoli sono sconsigliati alle vedove, ai pensionati e agli
orfani!”
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