di MPD      

La banca del futuro corre sul BIT
 
 
 
   

C'è un settore nel quale la new economy non si è mai fermata. Anzi, si prende le migliori rivincite visti il gradimento e la costante espansione. E’ l’eBanking, grazie al quale milioni di italiani si servono del web per gestire da casa il conto corrente bancario, verificare movimenti e saldi, controllare le scadenze delle rate o la situazione della previdenza, effettuare bonifici e investimenti. Il tutto con un grado di sicurezza e garanzia del consumatore ormai alto. La banca online si è affermata come servizio complementare: comodo, efficiente e caratterizzato dalla massima rapidità e trasparenza, cioè, ma sempre offerto in aggiunta a quello del canale tradizionale, per il quale il rapporto con l’operatore o il consulente d’agenzia rimane imprescindibile.
Resistono e si ampliano anche poche ma solide eccezioni soloweb, che offrono prezzi molto competitivi. Il loro successo si basa sul fatto che la qualità del servizio in numerose agenzie bancarie tradizionali è spesso scadente, anche per carenze comunicative e formative del personale. "La risorsa online o telefonica è sempre più richiesta ed apprezzata dalla nostra clientela", dice Enrico Conti, direttore Bnl eBanking (www.efamilybnl.it). "Per i servizi più comuni, il canale web ha surclassato il phoneBanking, offrendo bassi costi ed alta qualità, mentre per il trading ha quasi superato la filiale. I modelli multicanale (un misto di old e new economy) sono un vero successo mentre sono in netto ribasso quelli “promotoricentrici”, con banche legate ad una raccolta che non può servirsi di sportelli".
Per evitare spostamenti, file e le limitazioni di orario agli sportelli, per il rapporto con la propria banca gli italiani ricorrono sempre più ad Internet: 5,5 milioni di conti correnti sono ormai abilitati all’online, il doppio del giugno 2001.
"E’ un cambiamento di cultura. Le percentuali di crescita sono importanti, oltre le previsioni" - continua Conti. "Le nostre sono da tre anni doppie rispetto alla media del mercato, con un +26% nell’ultimo semestre. A fine 2003 avevamo 290mila clienti abilitati all’online, il 5,4% delle quote di mercato in Italia. Occorre far migrare su web e telefono i servizi ripetitivi, più banali e costosi per la clientela. In agenzia si continuerà ad andare per essere assistiti sui mutui, sulla gestione del risparmio, per la massima qualità relazionale. Per la sicurezza, siamo leader nelle soluzioni telematiche, con firma digitale a 1024 bit. E poi c’è la tracciabilità della transazione".
"Il nostro servizio Internet si affianca ad una solida tradizione di assistenza personale al cliente", dice Marco Belmondo, capo dei servizi telematici di UniCredit (www.unicreditbanca.it). "Ci siamo specializzati nel servizio alle imprese, gratuito ed immediato, oltre lo standard del Corporate Banking varato con l’Abi: vi si accede senza bisogno di linee dedicate ed è forte di un’area informativa sulla finanza agevolata, spesso essenziale per una piccola azienda che ha bisogno di crescere. Abbiamo già 100mila conti online aziendali e 591mila privati, a fronte di 6 milioni di clienti, con rapidi incrementi. Per la massima tranquillità, tre livelli di protezione con password, software gestionale proprietario ed una curiosità valore aggiunto: il KiloVar, o "Scala Mercalli" dell’investimento. Si tratta di un indicatore in grado di calcolare il rischio della singola disposizione di trading o rispetto al portafoglio del cliente".
Chi ha puntato tutto sul web è invece FinecoBank (www.fineco.it), giovane ma affermata realtà tutta italiana che si appoggia anche a 1800 sportelli della rete Capitalia per le operazioni più materiali: "Siamo appetibili per i costi, ma anche per la peculiarità del servizio offerto", dice Edoardo Giorgetti, responsabile marketing di FinecoBank. "In qualunque filiale Capitalia si può operare come nella propria. Offriamo online la one-step solution per integrare ogni tipo di esigenza finanziaria. Siamo nati virtuali, ma siamo vicini al cliente: oltre all’assistenza del call center, ci serviamo della posta e del telefono per i controlli necessari, monitorando una per una le operazioni compiute su Internet. Il 60% dei nostri clienti ha il conto solo con noi, il broker europeo online che produce più ordini nel trading, oltre 8 milioni l’anno".
Anche Intesa (www.bancaintesa.it), un milione di clienti al telefono e 500mila su web, ha varato una nuova piattaforma integrata, con lo scopo di portare entro il 2005 il 30% delle operazioni su Internet. "Ci teniamo perché si tratta di strumenti strategici per la fidelizzazione dei clienti, soprattutto i più attivi sui vari fronti", afferma Guido De Vecchi, responsabile della Banca Internet. Antonio Braghò, responsabile canali diretti del SanPaoloImi (www.sanpaoloimi.com), aggiunge: "Siamo apprezzati per la trasparenza e la continuità nei servizi. Se c’è un blocco di rete, si continua con il phoneBanking. Nel corso del 2004 renderemo disponibile ai nostri 440mila utenti online nuovi servizi per la pianificazione finanziaria, oltre a postazioni Bancomat evolute". La banca del futuro corre sul bit, con qualsiasi mezzo.