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Farmaci sempre
più cari Italia
le medicine costano molto care; più dello scorso anno,
e, senz’altro più che nel resto d’Europa.
A rilevarlo sono, innanzitutto, le cifre assolute: 119 euro
di spesa media a testa, con un tasso di crescita di circa
il 17,5% rispetto al 2002.
Ad ulteriore conferma del dato sconfortante c’è
una recente inchiesta condotta dall’agenzia di stampa
Ansa, che ha posto a confronto i prezzi di undici prodotti
presenti nelle farmacie italiane e in quelle di Francia, Spagna
e Germania.
Il risultato è stato che in ben diciassette casi su
ventuno all’estero i prezzi dei medicinali si sono rivelati
sensibilmente più bassi.
L’Aspirina in Italia costa per unità 0,20 euro,
contro gli 0,15 della Spagna, gli 0,10 della Germania e gli
0,11 euro della Francia. Lo stesso dicasi per gli altri analgesici
di uso comune, dove il risparmio medio all’estero si
aggirerebbe attorno al 30-40%. Il prezzo di una comune pomata
antimicotica, come il Canesten, è di 0,24 euro in Italia,
contro i 0,09 in Spagna, i 0,026 in Germania e i 0,20 euro
in Francia.• |
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RAPINE
IN BANCA |
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“La
siringa è un’arma
come la pistola”
La cassazione stabilisce il principio
per cui la siringa
è circostanza aggravante "La
rapina fatta minacciando le vittime con una siringa - non
importa se con l'ago coperto dal cappuccetto di plastica o
meno - da oggi è considerata dalla Cassazione una circostanza
aggravante, come se fosse fatta a mano armata.
In pratica i supremi giudici (con la sentenza 18905) hanno
equiparato la siringa ad un'arma vera e propria.
Sulla scorta di questo principio, gli 'ermellini' - nonostante
il parere negativo della Procura del Palazzaccio, contraria
a questa equiparazione - hanno confermato la condanna per
tentata rapina "aggravata dall'uso di arma individuata
nella siringa" nei confronti di Senad M., un giovane
extracomunitario.
L'imputato era stato processato - dalla Corte di Appello di
Brescia - per aver "puntato una siringa con l'ago protetto
dalla custodia" contro un passante che aveva il portafoglio
in mano.
Invano, davanti ai supremi giudici, il rapinatore ha tentato
di sostenere che il suo comportamento non poteva essere considerato
"minaccioso" in quanto bisogna escludere "la
natura di arma della siringa". Ad avviso della Suprema
Corte, invece, "il brandire un simile oggetto, per il
grave rischio di contagio di malattie gravissime che notoriamente
la puntura potrebbe provocare, costituisce atto certamente
idoneo ad integrare la prospettazione del danno ingiusto che
costituisce elemento della rapina".
Quindi anche la siringa - spiega la Cassazione - "quando
sia utilizzata a fine di minaccia e in un contesto aggressivo,
diventa uno strumento atto ad offendere e deve quindi considerarsi
arma ai fini dell'applicazione delle aggravanti". •
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Italia al primo
posto anche per il caro energia
Un’indagine
compiuta da un’associazione di consumatori ha rilevato
che in Italia il costo dell’energia è il più
elevato di tutta Europa. Infatti, a parità di potere
d’acquisto, una famiglia media italiana, composta da quattro
persone, spende il 47% in più rispetto a quanto spende
una famiglia media in Inghilterra, ma anche in Spagna, Francia
e Portogallo, mentre una famiglia numerosa spende addirittura
il doppio rispetto alle altre famiglie europee. • |
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FRANCOBOLLI
D’ORO
Poste
Italiane spa applica tariffe tra le più care in Europa.
E’ quanto emerge da un’indagine svolta Da Deutsche
Post sui costi della spedizione della lettera prioritaria standard
(20 grammi) in 17 diversi paesi europei.
Perché gli italiani devono sopportare costi maggiori
rispetto agli altri “concittadini” europei? • |
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INCREDIBILE:
in Bankitalia
i controllati controllano il controllore!
"Il
Governo deve organizzare meccanismi di controllo che siano sottratti
a ogni influenza del sistema bancario, per garantire alla Banca
d’Italia quell’indipendenza che tutti i commentatori,
politici e finanziari, esigono per evitare il ripetersi di gravissimi
delitti contro l’economia, consumati non con azioni istantanee,
ma con scientifico utilizzo degli strumenti bancari nel corso
addirittura di lustri, senza che alcuno si avvedesse del disastro
che si stava preparando". È quanto afferma Gianfranco
Amato, Segretario Generale Aggiunto della Fabi.
Il sindacalista, infatti, ha espresso seri dubbi sulla validità
del sistema dei controlli del sistema finanziario e bancario
nel nostro Paese, in particolare sull’assetto della Banca
d’Italia, in cui "si mescolano, pur se indirettamente,
le funzioni di controllore con quelle di controllato".
Secondo "Ricerche " 2003, pagina 1149 - ha sottolineato
Amato - al capitale della Banca d’Italia partecipano Gruppo
Intesa al 27,2 per cento, Gruppo San Paolo IMI al 17,23 per
cento, Gruppo Capitalia all’11,15 per cento, Gruppo Unicredito
al 10,97 per cento, Assicurazioni Generali al 6,33 per cento,
INPS al 5 per cento e, per il rimanente 25 per cento, altre
banche e compagnie di assicurazioni, con partecipazioni minori.
È l’assemblea della Banca d’Italia (in cui
banchieri, assicuratori e altri enti "pesanti" votano)
a nominare il Consiglio Superiore, i cui componenti nominano
e revocano il Governatore, con deliberazioni che debbono essere
approvate con decreto del Presidente della Repubblica".
Secondo Gianfranco Amato, "questo particolarissimo tipo
di struttura genera inevitabilmente il condizionamento del controllore
da parte dei controllati e contribuisce a far comprendere come
mai, nelle gravi vicende che occupano in questi ultimi mesi
le cronache finanziarie e giudiziarie, non abbiano funzionato
i controlli".
"Il Governo, pertanto - ha concluso il Segretario Generale
Aggiunto della FABI - deve ricercare e varare un nuovo sistema
di controlli che eviti quelle situazioni che hanno fatto sì
che le banche, giustamente, siano state escluse dai comitati
dei creditori nelle procedure a carico delle aziende del Gruppo
Tanzi - Parmalat, adottando iniziative normative volte a prevedere
un nuovo assetto nel quale sia escluso tassativamente il peso
dei "controllandi" sulle più importanti decisioni
del controllore". •
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RC
Auto, costi alle stelle |
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Secondo
le associazioni dei consumatori, in due mesi le nuove polizze
di assicurazione per la responsabilità civile degli
automezzi hanno subito notevoli aumenti.
Per fare un esempio a Roma, per un assicurando di 19 anni
con un incidente a carico la tariffa è incrementata
del 38,08% passando, in due mesi, da 3.659 a 5.052 euro, mentre
a Milano, in caso di età dell’assicurando pari
a 18 anni, la tariffa annua è incrementata del 20%,
passando, in due mesi, da 1.982 a 2.358 euro; nel caso invece
di un assicurando di 19 anni di età con un incidente
a carico, la tariffa è passata da 3.131 a 3.636 euro
l’anno, con un incremento del 16,13%.
“Questi aumenti da parte delle compagnie di assicurazione
che presentano bilanci sempre migliori e profitti sempre crescenti,
sono ingiustificati e inaccettabili - ha detto Carlo Giorgetti,
Segretario Generale della Fabi. “Bisogna che il Governo
si attivi per scongiurare ulteriori aumenti, che rischiano
di provocare nuovi danni al tenore di vita di tutte le famiglie
italiane, ma soprattutto di quelle i cui redditi netti, secondo
le più recenti rilevazioni, sono rimasti stazionari
da ben otto anni, contro un aumento medio dell’intera
Unione europea del 17%, con punte del 20% in Francia e in
Germania”. •
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Prezzi carburanti,
veloci in salita e lenti in discesa
Nel
nostro Paese, da anni, si assiste a un anomalo andamento del prezzo
dei carburanti, basati sulla doppia velocità, velocissimi in
salita e lentissimi in discesa relativamente alle variazioni del prezzo
del petrolio grezzo”.
Il fatto è sotto gli occhi di tutti, nonostante le assicurazioni
fornite dal Governo, secondo cui il suddetto incremento non avrebbe
dovuto ricadere sull’utenza, ma avrebbe dovuto essere assorbito
dall’industria petrolifera, in base ai margini venutisi a creare
con l’apprezzamento del cambio euro - dollaro.
“A subire le conseguenze di queste anomalie dell’andamento
dei prezzi dei carburanti - ribadisce il parlamentare centrista -
sono, come al solito, le famiglie italiane, già gravate dalla
pessima situazione economica e dai continui aumenti di prezzi e tariffe,
tant’è che gli esperti di settore stimano un incremento
mensile dello 0,1 per cento dell’indice dei prezzi al consumo
per ogni rincaro, in un mese, di 0,036 euro al litro sulla benzina.
Le associazioni dei consumatori hanno anche calcolato che una adeguata
sorveglianza sui prezzi dei carburanti si tradurrebbe, per le famiglie
italiane, in una serie di risparmi, diretti e indiretti..
L’ADUSBEF, ha avanzato il sospetto che "sui consumi della
sola benzina le compagnie, per impropri sovrapprezzi, lucrino mensilmente
maggiori entrate per 115 milioni di euro e lo Stato ne incassi con
identiche motivazioni oltre 26 milioni". •
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Per grazia ricevuta
Il
Governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, e il presidente
di Capitalia, Cesare Geronzi, sono stati, una volta, “compari
di pellegrinaggio”. “Si sono recati insieme, infatti,
a Lourdes e a Santiago de Compostela, “ma non come tutti i pellegrini:,
bensì con aerei privati noleggiati dalla Banca di Roma”,
secondo quanto dichiarato dall’ex presidente Cossiga.
Insomma, “la controllata che paga il biglietto a controllore
e signora”, come ha concluso il Picconatore.
Ricordiamo che al governatore della Bundesbank, Ernst Welteke, sono
state chieste le dimissioni da parte del governo tedesco per aver
accettato, a spese di una banca privata, un soggiorno a Berlino per
4 notti per sé e per la sua famiglia in un albergo di lusso”.
“Il conto del jet l’ho pagato io” - si è
difeso Geronzi, sul quale ultimamente è piovuta l’ennesima
accusa (bancarotta fraudolenta in merito all’affaire Cirio).
“Non un euro è venuto da Capitalia, e credo di avere
il diritto di ospitare chi mi pare”.
Nessuna macchia, dunque, almeno per ora, sul presidente della banca
romana, al contrario del governatore, al quale anche il Financial
Times ha dedicato un ampio articolo.
La foto che lo accompagna ha una eloquente didascalia, che sintetizza:
“Fazio ha viaggiato a spese del presidente di una banca sottoposta
al suo controllo”. • |
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