L'aumento del 2,50% con il quale sono state aggiornate le pensioni dell’a.g.o. (assicurazione generale obbligatoria) per la perequazione automatica (scala mobile), dal 1° gennaio 2004, ha prodotto l’adeguamento anche per il massimale di retribuzione imponibile (tetto previdenziale) che è passato da 80.391 a 82.402 euro.
Analogamente sono state modificate le fasce di retribuzione per il calcolo delle pensioni con decorrenza per l’anno in corso 2004, sulle quali peraltro il lavoratore ha diritto al rendimento massimo del 2% per ogni anno di lavoro (fino a euro 37.884,00).
A tale riguardo occorre tenere presente che sulle fasce di retribuzione annuale superiori a tale limite di euro 37.884,00 il calcolo di rendimento comincia a scendere progressivamente.
Infatti, con la riforma Amato del 1992 il calcolo della pensione si è sdoppiato in due quote.
La prima (Quota A), per le anzianità maturate fino al 31 dicembre 1992, si calcola sulla media degli stipendi ottenuti negli ultimi 5 anni (260 settimane).
Mentre per la seconda (Quota B), riferita alle anzianità che vanno dal 1° gennaio 1993 fino alla data della domanda di pensione, il calcolo si effettua sulla retribuzione media degli ultimi 10 anni di lavoro.
Infatti, come si può notare dalla tabella in calce, le aliquote di rendimento per le retribuzioni superiori al tetto sono differenziate per il calcolo delle due quote di pensione. •