Il Comitato Direttivo
Centrale della Fabi ritiene il comportamento dei banchieri, che rifiutano
nei fatti di trattare, assolutamente irresponsabile. La scissione radicale
fra parte economica e normativa, così come esplicitamente dichiarato
dalla delegazione Abi, rappresenta un’inaccettabile presupposto
riduttivo della capacità negoziale del sindacato.
La teoria dell’Abi che gli incrementi salariali debbano essere limitati
ad un calcolo matematico, per altro unilaterale, che considera solo gli
indici inflattivi, è di per sé un chiaro segnale della mancanza
di volontà a raggiungere un’intesa. Neppure sembra accettabile
l’impostazione delle aziende che vogliono sterilizzare il salario
contrattato per incrementare le quote di retribuzione variabile, da elargire
senza alcuna condivisione dei criteri.
Tutto ciò ha determinato la rottura delle trattative.
Il C.D.C. da mandato alla Segreteria Nazionale di convocare le assemblee
dei lavoratori e di programmare una serie di azioni di lotta da concordare
possibilmente con le altre OO.SS. nell’interesse superiore della
categoria.
IL COMITATO DIRETTIVO CENTRALE
COMUNICATO
AI LAVORATORI |
SCIOPERO!
SCIOPERO! SCIOPERO!
Si
è riunito a Milano giovedì 22 luglio 2004 il Comitato
Direttivo Centrale della Fabi il massimo organo decisionale della
Federazione Autonoma Bancari Italiani, il primo sindacato del settore
del credito.
All’ordine del giorno l’avvio della vertenza contro
Abi per l’assoluta mancanza di volontà dell’associazione
imprenditoriale a trattare su qualsiasi tema oggetto del rinnovo
del contratto collettivo nazionale di lavoro della categoria scaduto
dal dicembre 2001.
Sul piano economico i banchieri, nel corso dell’ultimo incontro
del 14 luglio, si sono espressi, offrendo, dopo anni di congelamento
delle retribuzioni del settore solo un matematico recupero dell’inflazione
che è assolutamente insufficiente e del tutto lontano dalle
nostre richieste.
Gli stessi banchieri che si presentano all’opinione pubblica
magnificando i risultati delle loro aziende, di fronte al sindacato
continuano a richiedere sacrifici ai lavoratori, sacrifici che il
management delle aziende di credito non ha comunque mai fatto né
intende fare.
Lo stesso progetto di banca socialmente responsabile appare fumoso
ed assolutamente insufficiente a recuperare la fiducia dell’utenza
e a tutelare i lavoratori addetti alla vendita di prodotti finanziari.
Nell’interesse della categoria e degli stessi clienti, già
recentemente provati dall’insufficienza del sistema, dopo
l’interruzione delle trattative dovuta esclusivamente alla
totale indisponibilità dei banchieri a trattare, la
Fabi ha deciso una serie di azioni di sciopero coinvolgendo prima
i lavoratori con assemblee capillari sul territorio.
La Fabi auspica che le azioni di sciopero siano concordate, nel
superiore interesse della categoria, fra tutti i sindacati del settore.
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LA SEGRETERIA NAZIONALE
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