108° Consiglio Nazionale Fabi

"Patti chiari... anche per i bancari!"
   

La FABI ha celebrato a Roma, nei giorni 7 e 8 luglio, il suo 108° Consiglio Nazionale.
Oltre 400 delegati, in rappresentanza di circa 95.000 iscritti, hanno discusso con grande partecipazione la relazione presentata dal Segretario Nazionale Enrico Gavarini a nome del Comitato Direttivo Centrale condividendone l'analisi e le conclusioni.
Cristina Attuati, neo-Segretario Generale, ha replicato ai numerosi interventi ribadendo alcuni concetti essenziali per la nostra Organizzazione, disegnando con parole chiare il progetto della FABI per il prosieguo della trattativa in ABI.
Cristina Attuati ha rivolto, a nome della Segreteria Nazionale e di tutta l'Organizzazione, un sincero e sentito ringraziamento a Carlo Giorgetti, che lascia la Segreteria Nazionale dopo oltre 24 anni di
intenso lavoro.
Un caloroso applauso ha sancito il passaggio
di consegne.
Il Consiglio Nazionale ha infine approvato, con sole due astensioni, la mozione finale e gli ordini del giorno, che inviamo in allegato.

MOZIONE CONCLUSIVA 108° CONSIGLIO NAZIONALE

”La Segreteria Nazionale realizzi un rinnovo
contrattuale coerente con il mandato ricevuto dai lavoratori”

Il 108° Consiglio nazionale rileva come il protocollo del 23 giugno, seppur criticabile nei contenuti, sia stato sottoscritto dalla FABI al fine di tutelare gli interessi dei lavoratori.
Impegna la Segreteria Nazionale alla coerenza rispetto al mandato ricevuto nelle assemblee al fine di realizzare un rinnovo di contratto di lavoro che produca un forte recupero salariale e rimodelli quelle parti normative del contratto vigente che mostrano evidenti limiti applicativi.
Il Consiglio Nazionale valuta negativamente il comportamento tenuto dall’ABI, nel corso delle trattativa, poiché non rispettoso della reale pari dignità dei tavoli negoziali.
Il Consiglio impegna, inoltre, la nostra delegazione a mantenere con ABI una linea di fermezza che respinga in modo puntuale ed adeguato l’attuale atteggiamento dei banchieri, sia per quanto attiene le così dette pregiudiziali che per le offerte economiche.
Se ABI intenderà sottoscrivere accordi con altre OO.SS lontani dalle nostre aspettative e da quelle dell'intera categoria, il CDC e le assemblee dei lavoratori valuteranno le risultanze di tali comportamenti, e la FABI proporrà l’indizione di un referendum come massima espressione di democrazia.
Il 108° Consiglio Nazionale, pur ribadendo la vocazione unitaria della FABI, esprime con convinzione il valore dell’autonomia sindacale, un bene quanto mai attuale da difendere con forza.
Il 108° Consiglio nazionale prende atto delle dimissioni presentate dal Segretario generale Carlo Giorgetti dalla Segreteria nazionale, ringraziandolo per il lavoro svolto in tanti anni, nel contempo condivide la scelta del CDC di eleggere Cristina Attuati quale nuovo segretario generale nella linea del rinnovamento fortemente voluto dal Congresso Nazionale di Sorrento.
Il 108° Consiglio nazionale invita la Segreteria nazionale ad operare con il consueto spirito di squadra, ai vari livelli, sia sul piano della negoziazione in ABI e in Federcasse sia per realizzare un ulteriore sviluppo della nostra Organizzazione sul territorio.






GLI ORDINI DEL GIORNO APPROVATI DAL CONSIGLIO NAZIONALE

Permane ancora nebuloso il futuro assetto del sistema
della riscossione
Il Decreto legge che doveva riformare, in maniera radicale l'intero sistema delle imposte, è stato accantonato per le sue evidenti lacune sottolineate, nelle sedi istituzionali, dalle parti sociali, fra cui non ultima la FABI.
Rimane ferma, oggi ancora più di ieri, la richiesta di inserire il settore della riscossione, arricchito di nuove competenze, nell'area finanziaria e quindi nel CCNL del credito, pur con specifiche regolamentazioni.
Il Consiglio Nazionale della FABI sottolinea come tale richiesta, avanzata per prima dalla nostra Organizzazione, sia oggi condivisa da tutte le OO.SS.


La riforma previdenziale così non va

I
l 108° Consiglio Nazionale manifesta una valutazione complessivamente negativa sulla riforma previdenziale in corso di approvazione in Parlamento, ravvisando una situazione di particolare iniquità in merito ai riflessi sui Fondi di solidarietà di settore e sui lavoratori interessati.
Impegna pertanto la FABI, nei suoi massimi Organismi, a perseguire con energia l'obiettivo di tutelare tale fascia di lavoratori.