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Un
racconto ammaliante di respiro epico e grande qualità letteraria,
dedicato ad un episodio drammatico, l’eroica “anabasi”
o ritirata di una brigata superstite dell’esercito greco che, nel
contesto impressionante della sconfitta in anatolia tra l’agosto
ed il settembre del 1922 rifiuta di arrendersi alle soverchianti forze
turche che da tutte le parti la circondano e, premendo disperatamente
tra drammi insidie e sofferenze indicibili, si apre infine la strada verso
il mare e la salvezza.
All’interno di questo variegato e dolorante microcosmo spiccano
personaggi particolari, come il comandante Nestor una singolare figura
di intellettuale appassionato di miti, tossicodipendente, in quanto per
suo stessa ammissione “gli infusi di camomilla non mi tolgono la
voglia di farmi saltare le cervella”…..”come si può
conservare la sanità di mente quando tutto ci crolla attorno?”,
distrutto dai sensi di colpa per una azione indegna ed inconfessabile
che ha condiviso con i commilitoni nei confronti di musulmani innocenti
e che vive nel ricordo della moglie morta di polmonite in sua assenza.
Attorno al suo io malinconico si affolla una umanità dolente e
rassegnata al peggio, testimoni di crudeltà senza nome, di esecuzioni
sommarie, gratuite sevizie, e fughe collettive che anticipano le moderne
tragedie interetniche, figure ambigue di doppiogiochisti, mestatori politici
come il maggiore Porfirio, preti corrotti, e medici che con abnegazione
tentano di alleviare con pochi mezzi, in silenzio, sofferenze indicibili.
Una breve pausa alla marcia viene offerta da una piccola comunità
di greci d’asia dove pure si evidenziano tutti i miti e le contraddizioni
della società, ma è breve illusione e la minuscola armata
riprende la fuga verso il mare e la salvezza ..mentre la ferocia più
belluina dilaga alle sue spalle….”0
Metafora della vita e dei suoi drammi sempre purtroppo attuali il romanzo
espone una straordinaria epopea moderna , con uno stile ricco, stravagante,
potente, riesce sempre a cogliere il lettore di sorpresa e si fa
leggere d’un fiato.
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