a di Piero Marioli Componente del Comitato Direttivo Centrale Fabi
e Responsabile Coordinamento Nazionale Creberg
     

Il peso della carta igienica sul R.O.E
   

Sono parecchi anni che il bancario sta sopportando pesanti sacrifici, rinnovi contrattuali poco remunerativi, esodi selvaggi dal sistema produttivo (mediante l’utilizzo non sempre corretto del fondo esuberi), assenza di formazione (ormai sostituita con il semplice addestramento per l’apprendimento delle procedure aziendali), budget sempre più difficili da raggiungere, disapplicazioni continue delle normative nazionali e non solo.
Dulcis in fundo: denunce da parte della magistratura per aver venduto titoli CIRIO, PARMALAT o BOND ARGENTINI…
Il quadro non è certo dei migliori, ma purtroppo è proprio così.
Chi più chi meno, tutti i bancari sono alle prese con questi problemi quotidiani che in molti casi modificano profondamente il sistema di vita delle persone e delle loro famiglie.
Anche i banchieri, da parte loro, stanno vivendo momenti difficili: il governatore Fazio, non perde l’occasione per rimproverarli di non impegnarsi sufficientemente nel “risiko delle fusioni e delle concentrazioni tra banche”; la clientela poi si lamenta ed accetta con riluttanza quei pochi e miserevoli ritocchi delle condizioni che, con cadenza quasi quotidiana, il sistema impone.
Ma non basta!
L’opinione pubblica comincia a pensare che le prebende che i signori delle banche si intascano, (un dato su tutti, quello del sig.PROFUMO, che ha percepito una retribuzione di solo 5,1\milioni di euro, oltre a circa 30|mil. di euro (pare…) di stock-option) non siano molto giustificate.
Ma, si sa che la gente esagera !
Noi non conosciamo i problemi dell’Amministratore Delegato del nostro gruppo bancario, sappiamo che quotidianamente si affanna a convincere gli investitori istituzionali della bontà della politica praticata dalle nostre aziende sul mercato non solo nazionale, che partecipa “attivamente” alle riunioni in Abi, “per trovare una soluzione alla divisione tra le OO.SS. del settore”.
Sappiamo che è persona molto attenta alle problematiche che attraversano il mondo delle banche, tutte le banche, nessuna esclusa. Presumiamo anche che sia circondato da altrettanto validi collaboratori, molto attenti ai costi ma soprattutto ai profitti ed impegnati a migliorare produttività e redditività del gruppo.
In tutto questo, nulla di nuovo. Non sapevamo tuttavia, e ci complimentiamo per la sagacia di qualche ignoto “cacciatore di teste”, che tra questi validi collaboratori ci fosse anche un genio, un genio autentico, con tanto di certificazione dell’immancabile Mc Kinsey.
Costui ha pensato due cose: la prima, che la pulizia delle filiali e delle sedi delle banche del gruppo può essere affidata direttamente ai colleghi (del resto, i bancari hanno un sacco di tempo a disposizione e poi, quello che chiedono le imprese di pulizia è una vera rapina…!).
La seconda pensata è ancora più geniale della prima: eliminando le salviette dai bagni, ma soprattutto togliendo la carta igienica, si impedisce di fatto l’accesso ai servizi, notoriamente luoghi di svago, dove si fa salotto, sottraendo preziose risorse alla produzione.
Un primo obiettivo che il nostro Einstein aziendale si prefigge è “l’aumento delle presenze sul luogo di lavoro”.
Due piccioni con una fava… Quindi, meno costi più produttività: il massimo!!!
Che sia questa la soluzione ai problemi che affliggono le banche?
Non ci è dato saperlo, considerato anche l’estremo riserbo con cui ha preso
avvio l’operazione.
“Sapete, quelli dell’Abi potrebbero copiarci” ci ha rivelato un Alto Dirigente.
Per dove passi una simile proposta, ci vieta di dirlo la decenza, ma più che una proposta ci pare una supposta.