
Sono parecchi anni che
il bancario sta sopportando pesanti sacrifici, rinnovi contrattuali
poco remunerativi, esodi selvaggi dal sistema produttivo (mediante l’utilizzo
non sempre corretto del fondo esuberi), assenza di formazione (ormai
sostituita con il semplice addestramento per l’apprendimento delle
procedure aziendali), budget sempre più difficili da raggiungere,
disapplicazioni continue delle normative nazionali e non solo.
Dulcis in fundo: denunce da parte della magistratura per aver venduto
titoli CIRIO, PARMALAT o BOND ARGENTINI…
Il quadro non è certo dei migliori, ma purtroppo è proprio
così.
Chi più chi meno, tutti i bancari sono alle prese con questi
problemi quotidiani che in molti casi modificano profondamente il sistema
di vita delle persone e delle loro famiglie.
Anche i banchieri, da parte loro, stanno vivendo momenti difficili:
il governatore Fazio, non perde l’occasione per rimproverarli
di non impegnarsi sufficientemente nel “risiko delle fusioni e
delle concentrazioni tra banche”; la clientela poi si lamenta
ed accetta con riluttanza quei pochi e miserevoli ritocchi delle condizioni
che, con cadenza quasi quotidiana, il sistema impone.
Ma non basta!
L’opinione pubblica comincia a pensare che le prebende che i signori
delle banche si intascano, (un dato su tutti, quello del sig.PROFUMO,
che ha percepito una retribuzione di solo 5,1\milioni di euro, oltre
a circa 30|mil. di euro (pare…) di stock-option) non siano molto
giustificate.
Ma, si sa che la gente esagera !
Noi non conosciamo i problemi dell’Amministratore Delegato del
nostro gruppo bancario, sappiamo che quotidianamente si affanna a convincere
gli investitori istituzionali della bontà della politica praticata
dalle nostre aziende sul mercato non solo nazionale, che partecipa “attivamente”
alle riunioni in Abi, “per trovare una soluzione alla divisione
tra le OO.SS. del settore”.
Sappiamo che è persona molto attenta alle problematiche che attraversano
il mondo delle banche, tutte le banche, nessuna esclusa. Presumiamo
anche che sia circondato da altrettanto validi collaboratori, molto
attenti ai costi ma soprattutto ai profitti ed impegnati a migliorare
produttività e redditività del gruppo.
In tutto questo, nulla di nuovo. Non sapevamo tuttavia, e ci complimentiamo
per la sagacia di qualche ignoto “cacciatore di teste”,
che tra questi validi collaboratori ci fosse anche un genio, un genio
autentico, con tanto di certificazione dell’immancabile Mc Kinsey.
Costui ha pensato due cose: la prima, che la pulizia delle filiali e
delle sedi delle banche del gruppo può essere affidata direttamente
ai colleghi (del resto, i bancari hanno un sacco di tempo a disposizione
e poi, quello che chiedono le imprese di pulizia è una vera rapina…!).
La seconda pensata è ancora più geniale della prima: eliminando
le salviette dai bagni, ma soprattutto togliendo la carta igienica,
si impedisce di fatto l’accesso ai servizi, notoriamente luoghi
di svago, dove si fa salotto, sottraendo preziose risorse alla produzione.
Un primo obiettivo che il nostro Einstein aziendale si prefigge è
“l’aumento delle presenze sul luogo di lavoro”.
Due piccioni con una fava… Quindi, meno costi più produttività:
il massimo!!!
Che sia questa la soluzione ai problemi che affliggono le banche?
Non ci è dato saperlo, considerato anche l’estremo riserbo
con cui ha preso
avvio l’operazione.
“Sapete, quelli dell’Abi potrebbero copiarci” ci ha
rivelato un Alto Dirigente.
Per dove passi una simile proposta, ci vieta di dirlo la decenza, ma
più che una proposta ci pare una supposta.