editoriale    
Gianfranco Amato
tempo r(e)ale
di
Gianfranco
Amato

    Le vicende tragiche dello scenario internazionale coinvolgono le coscienze di tutti e obbligano a meditare in quale drammatica dimensione ogni evento, episodio, giudizio sono inevitabilmente collocati.
Ma dobbiamo restare sul terreno che ci compete: quello della categoria dei bancari; del contratto nazionale; del confronto con ABI.
Ora, al di là della differenza nelle misure rivendicative, non vi è dubbio che i lavoratori del Credito permangono in uno stato di sofferenza salariale.
Pesa, ancora, infatti, l'esiguo aumento dell'ultimo contratto, il quale aveva praticamente "saltato" un biennio, al fine di contribuire al risanamento di un settore nevralgico per la vita del Paese.
Il risanamento si è di fatto realizzato, anche se il sistema non ha ancora compiuto la transizione verso assetti organizzativi stabili e finalmente riconoscibili.
Ora, quel biennio va almeno parzialmente recuperato; se era tempo, allora, di realizzare un sacrificio per il bene generale, è tempo, adesso, di ritornare in equilibrio.
Ecco perché non è sufficiente la pura e semplice matematica dell'inflazione programmata, alla quale più nessuno dà credito, poiché fuori dalla realtà quotidiana.
Sappiamo bene che questo meccanismo è imposto dall'Accordo del '93, che definisce, tra l'altro, la metodica della concertazione; ma sono passati più di 10 anni e il passo delle rivendicazioni economiche non può restare quello di allora.
Non vi è nulla di strano, dunque, se, accanto all'inflazione, i bancari chiedono una parte della produttività pregressa che il sistema ha realizzato in questi anni.
La vicenda del contratto, però, va vista anche alla luce della "vexata quaestio" del modello contrattuale, che trova, appunto nell'accordo del '93, l'origine della sua configurazione attuale.
All'interno della nostra Organizzazione si è aperta una riflessione approfondita su questo tema, il quale fa da sfondo a tutti i rinnovi contrattuali dei più diversi settori.
Ma ora bisogna portare a termine, in modo soddisfacente, il confronto attuale.