NUOVI ORGANISMI DIRIGENTI PER LE DONNE DELLA FABI

   
  Laura Chiodega Nuova Responsabile dell’Esecutivo Nazionale Femminile

(Foto di Paolo Fabiano)
   
Voglia di fare per le donne della Fabi

Laura Chiodega, Nuova Responsebile dell'Esecutivo Nazionale FemminileIl Coordinamento Nazionale Femminile Fabi, un organismo fortemente voluto e sostenuto da tutte le donne dell’Organizzazione, ha consentito e consente di svolgere con impegno un’attività volta al cambiamento della condizione della donna lavoratrice, alla sua crescita culturale nel mondo del lavoro e alla difesa dei suoi diritti nella consapevolezza del doppio ruolo.
Il Coordinamento ha come obiettivo la promozione delle politiche di pari opportunità tra donne e uomini nel settore del credito ed ha da sempre collaborato e collabora alle stesure dei contratti nazionali e integrativi aziendali.
Dall’assunto di questi concetti fondamentali, il nuovo Esecutivo si è incontrato ed ha analizzato quali sono potuti essere i bisogni e le aspettative delle donne dirigenti sindacali.
Era presente anche il Segretario Nazionale Enrico Gavarini, che ha portato i suoi saluti al Direttivo ed ha assicurato alle Dirigenti il pieno sostegno della Federazione e l’attenzione che la Segreteria Nazionale riserva alla realtà femminile.
Dopo l’ampia relazione introduttiva, presentata dalla Responsabile del Coordinamento, Laura Chiodega, sono stati inoltre presentati alcuni lavori effettuati a livello territoriale.
Successivamente si è dato corso ad un ampio dibattito dal quale sono scaturite importanti considerazioni.
E stato il tema della comunicazione quello che ha polarizzato gli interventi, che in sintesi hanno sottolineato:
• l’importanza di condividere, a livello di Direttivo, le esperienze di lavoro effettuate anche singolarmente, allo scopo di agevolare l’attività nelle realtà territoriali più piccole evitando inutili duplicazioni;
• la necessità di una buona integrazione tra i vari Coordinamenti e Dipartimenti;
• la validità di una puntuale presenza sugli organi di informazione della Federazione.
Al fine di agevolare una comunicazione a doppio senso è stata valutata positivamente la ripartizione dei compiti e delle attività fra le varie componenti dell’esecutivo.
Circa la formazione sindacale, è stata ribadita la necessità di uniformare le conoscenze all’interno di un gruppo fortemente rinnovato, anche attraverso un progetto di formazione (di base e specialistica) rivolto all’intero quadro sindacale.
Per quanto riguarda l’8 marzo, le donne hanno concordato sull’avvio di un progetto che si snodi attraverso l’intero quadriennio e che tenga conto di iniziative volte alla solidarietà.
Sul tema delle attività da effettuare, sono state evidenziate molte opportunità tra cui spiccano per interesse:
• la partecipazione e lo sviluppo con il Dipartimento Internazionale di progetti della Comunità Europea;
• l’aggiornamento e l’analisi dei dati dell’Osservatorio Nazionale, alla luce della presentazione dei nuovi rapporti biennali;
• la stesura di un opuscolo sul Part-time, che possa divenire un utile strumento di lavoro per tutti i quadri sindacali, soprattutto in considerazione delle recenti modifiche legislative.
Tutte le intervenute hanno convenuto sulla necessità di dare maggioore visibilità del Coordinamento anche sul piano dei rapporti con le Istituzioni (come ad es. l’organizzazione di convegni su temi specifici).
Dall’analisi effettuata dal Coordinamento Femminile Nazionale è emersa, quale esigenza principale, quela di dotarsi di un’organizzazione interna più efficace, al fine di garantire sul territorio, la massima circolarità delle informazioni, per consolidare il rapporto tra le componenti l’esecutivo, il direttivo e le dirigenti sindacali tutte.

LE COSE DA FARE SUBITO
>> ripartire i compiti e le attività fra le componenti l’esecutivo avvalendosi, ove necessario, della collaborazione delle componenti il Direttivo;
>> avviare, di concerto con il Dipartimento Formazione, un nuovo piano formativo anche in considerazione che il nuovo Direttivo si è fortemente innovato ed emerge, di conseguenza, l’esigenza di omogeneizzare le conoscenze sulle problematiche femminili e sindacali;
>> continuare la formazione di base e specialistica rivolta a tutto il quadro sindacale, su temi specifici;
>> elaborare un progetto quadriennale in riferimento all’8 marzo;
>> continuare la collaborazione con il Dipartimento Internazionale su progetti e tematiche che ci coinvolgono;
>> aggiornare i dati dell’Osservatorio Nazionale alla luce della lettura dei rapporti biennali art.9 legge 125/91;
>> studio e pubblicazione nuova legge part-time


IL FUTURO DELLA CLASSE DIRIGENZIALE SI TINGE DI ROSA
Finalmente per le donne arrivano notizie confortanti dal mercato del lavoro. Il "Sole24ore" del 10/07/2004 ha pubblicato, infatti, i risultati di una ricerca promossa da Orga, Società di Ricerca e Selezione del Personale.
In sintesi, da quest'indagine in cui sono stati intervistati 100 Direttori delle Risorse Umane, è emerso che nel prossimo biennio tre aziende su quattro prevedono una crescita dei manager donna e che in due casi su dieci le imprese ritengono probabile l'ascesa di una donna come Amministratore Delegato o come Direttore Generale.
In Italia sono già moltissime le donne che ricoprono posizioni manageriali nelle aziende e nella Pubblica Amministrazione e la percentuale si assesta intorno al 24% stabilendo un incremento di sei punti rispetto a cinque anni fa. E per la metà del decennio si prevede che la percentuale raggiunga il 25%.
È inoltre ottima anche la posizione dell'Italia in Europa per quello che riguarda l'occupazione femminile a tutti i livelli anche perché è molto forte la presenza delle donne nell'insegnamento e nella sanità.
Quest'incremento, poi, è utile anche per assottigliare il gap retributivo tuttora esistente fra uomini e donne. Come osserva l'Amministratore Delegato di Orga, Girolamo Frisina, infatti, in generale il differenziale fra le retribuzioni delle donne e dei loro colleghi uomini, è di circa il 14% a favore di quest'ultimi. Differenziale che si riduce moltissimo se invece si parla di top management (7%) e di middle management (5%).
Frisina prosegue, citando uno studio internazionale, sottolineando l'importanza del risultato raggiunto se si tiene conto che in Italia, come nel resto del mondo, è molto difficile per le donne fare carriera a causa della famiglia, dei figli e delle carenze di politiche in loro favore. 18 donne su 100 per realizzarsi professionalmente devono ritardare il matrimonio, 33 su 100 hanno dovuto attendere per avere dei bambini mentre 12 su 100 hanno addirittura rinunciato a formare una famiglia.
Il futuro delle aziende, dunque, è "roseo" e i Direttori del Personale intervistati ne stanno prendendo velocemente atto. MPD