Il
Coordinamento Nazionale Femminile Fabi, un organismo fortemente voluto
e sostenuto da tutte le donne dell’Organizzazione, ha consentito
e consente di svolgere con impegno un’attività volta al cambiamento
della condizione della donna lavoratrice, alla sua crescita culturale
nel mondo del lavoro e alla difesa dei suoi diritti nella consapevolezza
del doppio ruolo.
Il Coordinamento ha come obiettivo la promozione delle politiche di pari
opportunità tra donne e uomini nel settore del credito ed ha da
sempre collaborato e collabora alle stesure dei contratti nazionali e
integrativi aziendali.
Dall’assunto di questi concetti fondamentali, il nuovo Esecutivo
si è incontrato ed ha analizzato quali sono potuti essere i bisogni
e le aspettative delle donne dirigenti sindacali.
Era presente anche il Segretario Nazionale Enrico Gavarini, che ha portato
i suoi saluti al Direttivo ed ha assicurato alle Dirigenti il pieno sostegno
della Federazione e l’attenzione che la Segreteria Nazionale riserva
alla realtà femminile.
Dopo l’ampia relazione introduttiva, presentata dalla Responsabile
del Coordinamento, Laura Chiodega, sono stati inoltre presentati alcuni
lavori effettuati a livello territoriale.
Successivamente si è dato corso ad un ampio dibattito dal quale
sono scaturite importanti considerazioni.
E stato il tema della comunicazione quello che ha polarizzato gli interventi,
che in sintesi hanno sottolineato:
• l’importanza di condividere, a livello di Direttivo, le
esperienze di lavoro effettuate anche singolarmente, allo scopo di agevolare
l’attività nelle realtà territoriali più piccole
evitando inutili duplicazioni;
• la necessità di una buona integrazione tra i vari Coordinamenti
e Dipartimenti;
• la validità di una puntuale presenza sugli organi di informazione
della Federazione.
Al fine di agevolare una comunicazione a doppio senso è stata valutata
positivamente la ripartizione dei compiti e delle attività fra
le varie componenti dell’esecutivo.
Circa la formazione sindacale, è stata ribadita la necessità
di uniformare le conoscenze all’interno di un gruppo fortemente
rinnovato, anche attraverso un progetto di formazione (di base e specialistica)
rivolto all’intero quadro sindacale.
Per quanto riguarda l’8 marzo, le donne hanno concordato sull’avvio
di un progetto che si snodi attraverso l’intero quadriennio e che
tenga conto di iniziative volte alla solidarietà.
Sul tema delle attività da effettuare, sono state evidenziate molte
opportunità tra cui spiccano per interesse:
• la partecipazione e lo sviluppo con il Dipartimento Internazionale
di progetti della Comunità Europea;
• l’aggiornamento e l’analisi dei dati dell’Osservatorio
Nazionale, alla luce della presentazione dei nuovi rapporti biennali;
• la stesura di un opuscolo sul Part-time, che possa divenire un
utile strumento di lavoro per tutti i quadri sindacali, soprattutto in
considerazione delle recenti modifiche legislative.
Tutte le intervenute hanno convenuto sulla necessità di dare maggioore
visibilità del Coordinamento anche sul piano dei rapporti con le
Istituzioni (come ad es. l’organizzazione di convegni su temi specifici).
Dall’analisi effettuata dal Coordinamento Femminile Nazionale è
emersa, quale esigenza principale, quela di dotarsi di un’organizzazione
interna più efficace, al fine di garantire sul territorio, la massima
circolarità delle informazioni, per consolidare il rapporto tra
le componenti l’esecutivo, il direttivo e le dirigenti sindacali
tutte.
LE COSE DA FARE
SUBITO |
>>
ripartire i compiti e le attività fra le componenti l’esecutivo
avvalendosi, ove necessario, della collaborazione delle componenti
il Direttivo; >> avviare,
di concerto con il Dipartimento Formazione, un nuovo piano formativo
anche in considerazione che il nuovo Direttivo si è fortemente
innovato ed emerge, di conseguenza, l’esigenza di omogeneizzare
le conoscenze sulle problematiche femminili e sindacali; >>
continuare la formazione di base e specialistica rivolta a tutto il
quadro sindacale, su temi specifici; >>
elaborare un progetto quadriennale in riferimento all’8 marzo;
>> continuare la collaborazione
con il Dipartimento Internazionale su progetti e tematiche che ci
coinvolgono; >> aggiornare
i dati dell’Osservatorio Nazionale alla luce della lettura dei
rapporti biennali art.9 legge 125/91; >>
studio e pubblicazione nuova legge part-time |
IL FUTURO DELLA
CLASSE DIRIGENZIALE SI TINGE DI ROSA |
Finalmente
per le donne arrivano notizie confortanti dal mercato del lavoro.
Il "Sole24ore" del 10/07/2004 ha pubblicato, infatti, i
risultati di una ricerca promossa da Orga, Società di Ricerca
e Selezione del Personale.
In sintesi, da quest'indagine in cui sono stati intervistati 100 Direttori
delle Risorse Umane, è emerso che nel prossimo biennio tre
aziende su quattro prevedono una crescita dei manager donna e che
in due casi su dieci le imprese ritengono probabile l'ascesa di una
donna come Amministratore Delegato o come Direttore Generale.
In Italia sono già moltissime le donne che ricoprono posizioni
manageriali nelle aziende e nella Pubblica Amministrazione e la percentuale
si assesta intorno al 24% stabilendo un incremento di sei punti rispetto
a cinque anni fa. E per la metà del decennio si prevede che
la percentuale raggiunga il 25%. È inoltre ottima anche
la posizione dell'Italia in Europa per quello che riguarda l'occupazione
femminile a tutti i livelli anche perché è molto forte
la presenza delle donne nell'insegnamento e nella sanità.
Quest'incremento, poi, è utile anche per assottigliare il gap
retributivo tuttora esistente fra uomini e donne. Come osserva l'Amministratore
Delegato di Orga, Girolamo Frisina, infatti, in generale il differenziale
fra le retribuzioni delle donne e dei loro colleghi uomini, è
di circa il 14% a favore di quest'ultimi. Differenziale che si riduce
moltissimo se invece si parla di top management (7%) e di middle management
(5%).
Frisina prosegue, citando uno studio internazionale, sottolineando
l'importanza del risultato raggiunto se si tiene conto che in Italia,
come nel resto del mondo, è molto difficile per le donne fare
carriera a causa della famiglia, dei figli e delle carenze di politiche
in loro favore. 18 donne su 100 per realizzarsi professionalmente
devono ritardare il matrimonio, 33 su 100 hanno dovuto attendere per
avere dei bambini mentre 12 su 100 hanno addirittura rinunciato a
formare una famiglia.
Il futuro delle aziende, dunque, è "roseo" e i Direttori
del Personale intervistati ne stanno prendendo velocemente atto. MPD |
|
|
|
|