|
Nel
1908 Braque e Picasso inaugurarono un modo assolutamente nuovo di vedere
e dipingere la realtà, che avrebbe segnato profondamente lo sviluppo
dell’arte moderna. La loro ricerca iniziò dal serrato confronto
con l’arte del passato e, mediante una radicale messa in discussione
di quelli che erano stati fino a quel momento i principi fondamentali
della pittura occidentale, ne reinventò completamente il linguaggio.
Questa
che fu la più grande rivoluzione artistica dai tempi del Rinascimento,
venne attuata proprio a partire dai soggetti della tradizione: il ritratto,
il paesaggio, la natura morta e la figura vennero interpretati secondo
un’ottica che rifiutava la rappresentazione illusionistica e che
intendeva esprimere un senso del tutto nuovo di ciò che era reale.
La mostra racconta lo sviluppo della più celebre avanguardia moderna,
dalla sua nascita fino ai primi anni Venti del Novecento, presentando
le opere dei suoi principali protagonisti e quelle di altri grandi maestri
del Novecento che si affiancarono a questa rivoluzione artistica.
La rassegna prende le mosse da una piccola selezione di opere di Braque
e Picasso che risalgono al 1908, quando i due artisti muovevano i
primi passi nella creazione della nuova arte. Una serie di personaggi,
gli artisti stessi e altre personalità del loro entourage, come
il poeta Max Jacob o l’editore Eugène Figuière, sono
invece i protagonisti della sezione dedicata al ritratto; vi figurano,
tra gli altri, un celebre capolavoro come Donna con il vaso di mostarda
del 1910, in cui Picasso ritrae l’amata musa di quegli anni, la
bella Fernande; in mostra è presente anche uno dei rari ritratti
di Braque, Ragazza con la croce del 1911, in cui, secondo il
biografo dell’artista, è raffigurata Marcelle Lupré,
sua futura moglie. Segue il tema del paesaggio con una ricca selezione
che comprende opere schiettamente cubiste, tra cui spicca il bellissimo
Il vecchio castello, La Roche Guyon del 1909 di Braque, uno dei
capolavori assoluti del paesaggio cubista, e altre “meno ortodosse”
ma d’ispirazione affine, come l’affascinante Composizione
di linee e colori di Mondrian. È la volta della sezione che
presenta i dipinti che hanno per tema la natura morta accanto a cui figura
una preziosa scultura policroma di Henri Laurens, Bottiglia di rum
e la straordinaria Bottiglia di Bass, chitarra e asso di fiori
di Picasso. Ai papiers collé, “invenzione artistica”
con cui i cubisti sovvertirono ogni regola di rappresentazione, la mostra
e il catalogo riservano un’attenzione particolare. Un’ampia
selezione documenta infatti l’originalità delle soluzioni
adottate di volta in volta da Picasso, Braque, Gris, Soffici e Severini.
Una nuova anatomia caratterizza i dipinti che hanno per tema la figura;
tra i capolavori degli anni Dieci, quasi monocromi, si annoverano uno
dei più bei quadri mai dipinti da Leger, il sublime Nudi nella
Foresta e uno straordinario Nudo del periodo analitico di
Picasso, eccezionalmente concesso in prestito da Buffalo.
La rassegna si conclude con opere realizzate durante e subito dopo la
prima guerra mondiale che testimoniano il perdurare della vitalità
dell’esperienza cubista anche in quest’ultima stagione quando,
sull’onda del ritorno ad una figurazione più tradizionale,
la scomposizione cubista si stava avviando verso quel purismo della forma
proprio degli anni Venti.
IL
CUBISMO.
RIVOLUZIONE E TRADIZIONE
Ferrara, Palazzo dei Diamanti,
sino al 9 gennaio 2005
Apertura: tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì
incluso.
Orari: dalla domenica al giovedì 9.00 –
20.00, venerdì e sabato 9.00 – 24.00, 24, 25, 31 dicembre
e 1 gennaio 9.00 – 20.00.
Informazioni e Prevendita: Tel. 0532.209988
Fax. 0532.203064 |
|
|
|