di Giacomo Melfi, Segretario Nazionale Fabi      

esattorie: un nuovo rinvio
 
Giacomo Melfi
 
   

L'ennesima delusione per tutti, lavoratori dipendenti e aziende.
Questa e la palpabile sensazione che si ha dopo il provvedimento, inserito nella Finanziaria 2005,che proroga la scadenza degli attuali rapporti di concessione sino al 31|12 del prossimo anno.
Continua quindi l’incertezza, alimentata anche da alcune dichiarazioni del Ministro Siniscalco, su come lo stato provvederà, in un prossimo futuro, a riscuotere le imposte.
Si continuerà con l’attuale sistema, oppure verrà perseguita l’idea di riportare il tutto in mano pubblica?
Nessuno, allo stato. può avere certezze: l’unico elemento che è ad oggi certo è l’estrema confusione che regna nel settore.
Già da tempo la Segreteria Nazionale ed il Coordinamento Esattoriali della FABI hanno espresso il loro pensiero sia in sede istituzionale sia nei confronti delle Associazioni Datoriali.
Tuttavia, ci pare questo il momento adatto per riaffermare le nostre convinzioni.
È indubbio che il settore , per il 96% circa controllato dagli istituti di credito, viva da parecchi anni uno stato di profondo malessere a cui bisogna ovviare, anzitutto, con una concreta ed incisiva attività legislativa che consenta, in breve tempo, la elaborazione di un Testo Unico delle Imposte in cui siano coordinate le varie disposizioni legislative. Ciò consentirebbe chiarezza e omogeneità di comportamenti nell’attività di riscossione, nonché un’auspicabile operazione di trasparenza nei confronti dei cittadini, non più costretti a rincorrere una pletora di provvedimenti molto spesso slegati fra di loro, se non addirittura contradditori.
Una scelta definitiva e tempestiva va inoltre fatta sul soggetto o sui soggetti che dovranno gestire il sistema.
Società pubblica o regime in concessione ???
Allo stato, possiamo riaffermare la nostra contrarietà alla proposta di legge Tremonti, fortunatamente bloccata in Commissione sotto l’incalzare di numerose perplessità avanzate dalle parti sociali e, con particolare vigore, dalla FABI.
Poche e fumose le garanzie per i lavoratori, molte, invece, le agevolazioni per gli attuali proprietari del sistema che avrebbero potuto avvalersi di un condono “tombale “sulle somme in contestazione e non versate all’erario per importi ingentissimi .
Una decisione va presa comunque in tempi rapidi.
A chi giova una proroga sino al 31|12|05 ? A nessuno.
Sicuramente non ai lavoratori, investiti sempre più da procedure di espulsione dal sistema per accedere alle provvidenze del Fondo esuberi; sicuramente non alle società di riscossione che, fra l’altro, avranno l’alibi di provvedere ad una pura sopravvivenza del settore, risparmiando investimenti in formazione ed in riconversione organizzativa .
Sicuramente non all’Esecutivo, ove non abbia intenzione di darsi tempi diversi da quelli della politica.
Non sfugge, infatti, a nessuno che nella Primavera del 2006 verranno celebrate le elezioni politiche con gli inevitabili “rallentamenti” dell’attività corrente.
Nel frattempo, si continuerà a vivacchiare con sempre più alte lamentazioni da parte delle aziende e con un continuo assalto alle provvidenze del Fondo Esuberi per la parte speciale, per inseguire l’ormai consolidato e perverso obiettivo di registrare a bilancio utili più o meno accettabili, agendo solo sui costi del personale.
Come al solito, si cerca di risparmiare sulla pelle dei lavoratori !!!
L’impegno della FABI per questi ultimi mesi dell’anno e per il 2005 dovrà essere quello di una pressare Governo, Parlamento e Associazioni datoriali, affinché si giunga, per il sistema, ad una concreta svolta, che consenta il superamento dell’attuale sfavorevole congiuntura con i suoi elevati costi sociali.