di Luca Riciputi
   
Il Sole 24Ore, Milano 2004,
pagg. 2252,
euro 36
 
   
Codice
del Lavoro

Il nostro ordinamento del lavoro e previdenza assistenza sociale continua ad essere caratterizzato da una pletora di norme di varia consistenza provenienza e qualità.
Al di là dei ricorrenti buoni propositi di “potatura” e “razionalizzazione” si susseguono ulteriori rilevanti novità normative, delle quali quella di gran lunga più importante introdotta attraverso il D.Lgs.10 settembre 2003, n.276, frutto dell’impegnativa e forse soverchiamente astratta ipotesi riformistica esemplata nel libro bianco dell’ottobre 2001 poi filtrata nel Patto per l’Italia del luglio 2002 ed infine approdata nella legge delega n.30/2003.
In particolare si evidenziano le novità in tema di collocamento privato, l’introduzione di nuove facies contrattuali flessibili, quali ad esempio il lavoro a chiamata ed il lavoro ripartito, il contratto di inserimento, il contratto a progetto norma tra quelle fonte di maggior turbolenza interpretativa ed il riconoscimento del c.d. lavoro occasionale.
Il medesimo provvedimento, oltre a dare corpo ad istituti nuovi, opera un refitting sensibile di altri, con riferimento al part-time ed all’apprendistato; vi sono
peraltro anche significative abolizioni quale quella del divieto di appalto di manodopera in tutte le sue forme, e delle disposizioni in tema di lavoro interinale di cui alla l.n.196/97.
Ed inoltre il codice riporta tempestivamente le ulteriori novità di cui al D.Lgs.n.66/03, che, dando attuazione a due distinte direttive comunitarie, ha parzialmente rimodulato la disciplina dell’orario di lavoro, confermandone la durata in quaranta ore settimanali ed in quarantotto ( sempre settimanali) quella massima.
Rilevante altresì per le concrete ricadute nella pratica gestione del rapporto di lavoro il D.Lgs.n.196/2003 che, con valenza dal 1° gennaio 2004, ha unificato le disposizioni in tema di trattamento dei dati personali.
Ulteriori aggiornamenti in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ( ex D.Lgs. n.195/2003 e D.Lgs. n.235/2003 ) e l’attuazione delle direttive comunitarie in tema di parità di trattamento attraverso i D.Lgs. n.215 e 216 del 3 luglio 2003 completano sul piano contenutistico questo essenziale e sperimentato strumento di lavoro, utile anche a quanti operano nel settore risorse umane della P.A..