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di Claudio Giannotti, Università di Roma Tor Vergata | ||||||
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Come sottolineato dal Presidente della Consob nel suo discorso al mercato finanziario in occasione della Relazione Annuale del 2003, aumentano di importanza - tra l’altro - la qualità dell’informazione societaria, il ruolo dei controlli interni e la professionalità, competenza e correttezza delle agenzie di rating. L’emissione di titoli obbligazionari, collocati attraverso meccanismi diversi dell’offerta pubblica, mette in discussione la filosofia sottostante il Testo Unico della Finanza (decreto legislativo n. 58 del 1998), che assegna principalmente alla Consob la vigilanza sui mercati regolamentati e sulla sollecitazione all’investimento. In tale contesto, le autorità di vigilanza sul mercato pongono particolare attenzione alle operazioni che consentono il trasferimento dei rischi nel sistema finanziario, come la cartolarizzazione dei crediti.
Attraverso un’operazione di cartolarizzazione, il rischio di credito dei debitori ceduti viene trasferito agli investitori in ABS e ai garanti. In altri termini, il mancato e puntuale pagamento da parte dei debitori ceduti ha un impatto non sull’originator ma sui sottoscrittori dei titoli emessi e sui soggetti che hanno offerto la propria garanzia per il successo dell’operazione.
La presenza di rischi che coinvolgono il sistema finanziario determina l’esigenza di un controllo da parte delle autorità di vigilanza. La rilevanza dei controlli nelle operazioni di cartolarizzazione è confermata dal fatto che tale tecnica viene indicata come una delle principali ragioni di fallimento di alcune banche negli Stati Uniti. Nel caso italiano la normativa primaria e secondaria garantisce in buona sostanza la solvibilità dei soggetti partecipanti. Con riferimento all’attività di emissione di ABS, che nella pratica si rivolge prevalentemente a investitori istituzionali (banche, imprese di assicurazione, ecc.), il veicolo è sottoposto a precisi obblighi di comunicazione verso la Banca d’Italia e verso la Borsa in cui sono quotate le ABS, nonché di redazione del prospetto informativo. Tuttavia, alcuni rischi vengono solo parzialmente presidiati; rimangono possibili casi di conflitto di interesse e non viene del tutto evitato il fallimento del veicolo. Su questo fronte occorre rilevare che la maggior parte delle emissioni di ABS in Italia è dotata di rating (circa il 96%) e che le agenzie di rating prevedono specifiche condizioni per garantire la solidità giuridica dell’operazione. In definitiva, il monitoraggio delle autorità di vigilanza da un lato e l’attività delle agenzie di rating dall’altro assicurano complessivamente un controllo efficace a tutela degli investitori in ABS. Claudio Giannotti, ricercatore di Economia degli Intermediari Finanziari |
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