esattoriali      
     
Disimpegno delle banche  
 
Bruno Pastorelli
Responsabile Esecutivo Nazionale Esattoriali
 
 
   

L'attesa della riforma del sistema della riscossione, il rinnovo del CCNL nel settore del credito e l’operatività del Fondo Esuberi, questi i temi che hanno caratterizzato il dibattito del Coordinamento Nazionale Esattoriali tenutosi a Rimini nei giorni scorsi.
Una riforma lenta ed incerta, con una ulteriore eventuale proroga, apre, per la categoria, momenti di preoccupazione per la mancanza di prospettiva del settore, obbliga il Governo ad una lunga riflessione sul futuro del sistema, consentendo così alle banche un forte disimpegno nelle attività di gestione e sviluppo.
Nella vertenza del rinnovo contrattuale, la Fabi ha sempre sostenuto l’inserimento, nella piattaforma rivendicativa del credito, anche dei lavoratori della riscossione, considerando ciò elemento essenziale per la salvaguardia dei livelli occupazionali della categoria mantenendo nella stessa area contrattuale sia le professionalità dell’area bancaria finanziaria che della riscossione tributi.
Il settore della riscossione è sempre stato contiguo a quello del credito e ciò è dimostrato dall’applicazione, sino ad oggi, di contratti collettivi simili tra loro nella parte normativa ma uguali nel trattamento economico.
Riteniamo, quindi, necessario per i lavoratori della riscossione l’inserimento nel contratto del credito, con specifiche regolamentazioni per le professionalità esattoriali.
Mai la Fabi ha sostenuto la necessità dell’applicazione, nello specifico settore, di contratti complementari.
Con la prossima emanazione della prima circolare applicativa, il Fondo Esuberi raggiungerà la piena operatività consentendo l’esame delle richieste di fruizione giacenti.
La nuova riforma delle pensioni, però, non giova alla piena funzionalità dello stesso sino a quando non sarà chiarita la suddivisione delle 10.000 posizioni che potrebbero essere accompagnate con il sistema ante-riforma.
Appare ineluttabile il contributo delle parti sociali e, quindi, anche della Fabi, nella valutazione di un futuro progetto di riforma del sistema che garantisca i diritti primari dei lavoratori. Di esso dovranno far parte necessariamente anche il CNC e le società di EDP ad esso collegate.
Permangono in categoria le tensioni derivanti dalla rottura del tavolo unitario, tuttavia, rileviamo che, pur nell’asprezza del dibattito e del confronto, nel settore non si è perso un modo di operare rispettoso della persone e delle idee.
La Fabi, che è sicuramente per l’unità dei lavoratori, auspica fortemente la ripresa del tavolo unitario per il progresso e la tutela degli addetti al settore della riscossione.