FONDO NAZIONALE
DI SOLIDARIETÀ
L’emergenza in Asia determina la istituzione
anticipata del Fondo.
Le
Organizzazioni sindacali Fabi, Falcri, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Dircredito,
Sinfub e Uilca in un protocollo d’intesa siglato oggi con l’Abi,
hanno deciso di anticipare la costituzione del Fondo Nazionale di Solidarietà
tra le lavoratrici, i lavoratori e le aziende creditizie e finanziarie.
La proposta, contenuta nella piattaforma per il rinnovo del contratto
collettivo, era stata accettata dall’Associazione bancaria nelle
scorse settimane. L’accordo prevede la possibilità di sottoscrizione
volontaria da parte delle lavoratrici e dei lavoratori di una delega
di adesione per l’importo di 6 euro annui, a fronte del quale le
aziende si sono impegnate a sottoscrivere almeno la stessa somma. Tale
somma, lo ricordiamo è circa l’equivalente della proposta.”…se
potessi dare mille lire al mese” e corrisponde mediamente all’importo
di un’ora di lavoro, un’ora di solidarietà o meglio
di “reciprocità” verso i più sfortunati, che
vivono quotidianamente l’esperienza drammatica di una povertà
assoluta, di guerre che colpiscono in particolare le bambine e i bambini,
di lotta con malattie terribili che mietono vittime a milioni all’anno.
Questi giorni del nuovo anno si sono aperti con lo scenario della distruzione
e della morte, questa volta dovute a cause naturali, ma enormemente amplificate
dalla povertà o dalla incuria dei Paesi colpiti. Un disastro immane,
che potrebbe portare con sé altri lutti se la comunità internazionale,
Stati e persone non si mobiliteranno per affrontare immediatamente le
gravissime conseguenze del terremoto e del successivo, disastroso, maremoto.
L’Organizzazione
Mondiale della Sanità ha lanciato un allarme sulle possibili epidemie
che possono trasformarsi in pandemie, dovute alla mancanza di acqua potabile,
di cibo e di minime misure di profilassi igienica, al punto che si teme
un numero di vittime almeno pari a quelle causate dallo tsunami.
Serve l’aiuto di tutti, anche piccole somme possono contribuire
a salvare vite umane.
L’esperienza degli ultimi quindici anni di iniziative umanitarie
promosse dalle
organizzazioni sindacali del credito e dall’Abi, ha dimostrato che
almeno una volta l’anno sarebbe stato necessario promuovere una
raccolta straordinaria di fondi per contribuire alle emergenze che di
volta in volta colpiscono in particolare i Paesi più poveri, finanziando
progetti mirati con il 100 per 100 delle somme raccolte destinate ad essi.
Partendo da questa esperienza e dagli importanti risultati conseguiti,
si è voluto rendere permanente tali iniziative, attraverso la costituzione
di un Fondo Nazionale di Solidarietà, alimentato dai contributi
annui volontari del corrispettivo di un’ora di lavoro, oggi pari
a circa 6 euro.
Il contributo minimo di 6 euro all’anno, potrà essere ulteriormente
incrementato sia con versamenti individuali, che attraverso accordi collettivi
aziendali, magari destinando al fondo una somma ad hoc, in particolare
in quelle aziende che presentano buoni risultati economici.
Molte colleghe
e molti colleghi hanno già individualmente versato delle somme
alle Organizzazioni che hanno promosso raccolte di fondi. L’appello
è di non far mancare il loro sostegno anche a questa iniziativa
della categoria, considerando che il loro contributo si raddoppia per
l’impegno assunto dalle aziende di versare almeno un pari importo.
E’ un buon modo di far spendere utilmente dei soldi alle nostre
aziende.
La generosità della nostra categoria è un fatto riconosciuto
ormai da tutti, i nostri interventi dalla Palestina al Kenya, dall’Argentina
alla Romania, dall’Albania al Malì, dall’Afghanistan
alla Croazia dal Kossovo all’Iraq , oltre a quelli più vicini
a noi, come Assisi e Camerino, Sarno e Quindici, il Piemonte nelle province
di Cuneo, Alessandria e Torino per un importo complessivo di oltre 5 milioni
di euro, hanno, seppure in piccola misura contribuito, a non far sentire
più sole quelle popolazioni.
Ne abbiamo ricevuto in cambio non solo gratitudine e riconoscenza, ma
un sentimento di simpatia e di affetto. Vogliamo continuare con l’aiuto
di tutte e di tutti a scoprire questa “reciprocità”,
anche nei prossimi anni.
Le Segreterie Nazionali
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