Rinnovo contrattuale: soldi e non saldi
   

18 gennaio 2005
Diffusi da ISTAT i dati definitivi sull’inflazione

Secondo i dati ISTAT la media dell’indice per l’anno 2004 è stata pari al 2,2%.
Sulla base di questi dati che sono ufficiali e riconosciuti, il recupero dell’inflazione per la nostra categoria – biennio 2003/2004 -, è pari al 4,1% (1,9% per il 2003 + 2,2% per il 2004).
A questa percentuale va poi aggiunta l’inflazione per il 2005 (l’inflazione tendenziale rilevata a dicembre è almeno del 2%).
Allo stato attuale il solo recupero dell’inflazione porterebbe ad aumenti di tutte le tabelle contrattuali del 6,1%.

Come l’inflazione incide sul rinnovo del contratto
Appare evidente come incrementi salariali del 6,1% rappresentano dunque solo il dovuto, coprendo la pura inflazione dichiarata ISTAT (che di per sé è comunque inferiore a quella considerata dalla Comunità Europea).
Ricordiamo come la richiesta contenuta nella nostra piattaforma rivendicativa, ricomprendeva, oltre ad una quota di recupero inflattivo pari al 7%, anche il recupero della produttività non erogata dalle aziende attraverso i contratti aziendali (4%).
Lo stesso nostro criterio di richiesta è stato peraltro seguito dalle Confederazioni nelle richieste avanzate in questi giorni a Confindustria per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici.

La decorrenza dei futuri aumenti economici
Altro elemento di grande rilevanza è rappresentato dalla decorrenza dei futuri aumenti economici.
Insisteremo al tavolo negoziale affinché la decorrenza sia quella legale, ossia il 1° gennaio 2004 – gli aumenti economici andranno tabellati a far tempo da quella data – (non sfugge a nessuno come soluzioni diverse penalizzerebbero fortemente la Categoria).