di Lodovico Antonini      
 
  TASSE. PAGARE TUTTI
PER PAGARE MENO.

La migliore e più giusta riduzione della pressione fiscale è quella che si ottiene facendo pagare le tasse a tutti ed equamente, il che implica una più diffusa e più attenta presenza sul territorio della pubblica amministrazione.
Ma in questa direzione non sono voluti andare né i governi di centro-sinistra, né l’attuale.
E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: da dieci anni a questa parte i rapporti tra lo Stato e i cittadini sono ripeggiorati e la delinquenza sta riprendendo vigore benché le forze dell’ordine stiano arrestando sempre più delinquenti.
Sarebbe meglio impegnarsi per ridurre i margini di intermediazione e gli eccessivi passaggi tra produttori e consumatori, questo sì che restituirebbe reddito alle famiglie!


 

 
  ENTI DISCIOLTI, QUANDO SARANNO,
DEFINITIVAMENTE LIQUIDATI?

La Camera dei Deputati ha approvato con 416 voti a favore su 424 votanti un emendamento all’art.28 della legge Finanziaria 2005, presentato dall’on. Raffaele Costa, volto ad instaurare una maggiore trasparenza nelle liquidazioni degli enti disciolti.
“Molti enti pubblici soppressi sono stati definitivamente chiusi - ha affermato il parlamentare - ma, secondo quanto riferito dalla Ragioneria Generale dello Stato, al 15 ottobre 2004 le liquidazioni ancora aperte risultano essere 170, anche se 124 si riferiscono ad enti soppressi a seguito dell’istituzione, nel 1978, del Servizio Sanitario Nazionale”.
Allo stato attuale, delle liquidazioni si interessa a vario titolo l’Ispettorato Generale per la Liquidazione degli Enti Disciolti (IGED), nelle more dell’applicazione della legge n.112/2002, che ha previsto l’affidamento delle liquidazioni ad una società direttamente o indirettamente controllata dallo Stato. L’emendamento dell’on. Costa prevede che la società stessa, congiuntamente al Ministero dell’Economia e delle Finanze, riferisca annualmente alle Camere sullo stato della liquidazione degli enti pubblici disciolti, per i quali la liquidazione stessa non sia stata esaurita entro il 31 dicembre 2005.
Le liquidazioni attualmente in corso si trascinano mediamente da 23 anni e non mancano alcune situazioni davvero paradossali: la Linee Aeree Transcontinentali Italiane (LATI spa) è stata posta in liquidazione 48 anni fa e, a quanto risulta, non è ancora stata definitivamente liquidata. Ma non è che un esempio.

 

 
  BCE: NO ALLE BANCONOTE DA 1 E 2 EURO

"La BCE (Banca Centrale Europea) ha definitivamente respinto l’ipotesi di immettere sul mercato banconote da 1 Euro e da 2 Euro, quale forma di naturale contenimento dei prezzi, così come giustamente richiesto da più parti. Le giustificazioni addotte costituiscono un’autentica tautologia: secondo la BCE tutti i vantaggi (non negati) della circolazione delle banconote da 1 e da 2 Euro sarebbero eliminati dagli svantaggi (non descritti) derivanti dalla immissione di banconote di piccolo taglio. E così questo organismo mostruoso, non eletto da alcuno, si è trasformato in autorevolissimo ente di appoggio della speculazione finanziaria che, quanto meno in Italia, ha, di fatto, in pochi anni, equiparato la moneta da 1 euro alla vecchia banconota da mille lire, consentendo, soprattutto sulle modeste e modestissime transazioni commerciali, utili speculativi letteralmente giganteschi.
Del resto si poteva immaginare sul serio che da una banca derivasse un freno alla speculazione?

 

 
  SUPER CONSOB,
a tutela dei risparmiatori

Soddisfazione per il voto con cui l’aula della Camera ha approvato la legge comunitaria che recepisce la direttiva europea sul market abuse, istituendo una superConsob ed inasprendo le sanzioni per il reato di abusi di mercato, è espressa dal presidente della commissione Finanze e Tesoro del Senato, Riccardo Pedrizzi, il quale auspica che “il provvedimento venga varato al più presto in via definitiva dal Senato”.
“Dare vita ad una superConsob sull’esempio della superSec creata in America dopo lo scandalo Enron, come abbiamo proposto - spiega il senatore di AN - è un segnale forte ai mercati, agli investitori e ai risparmiatori. I recenti scandali, infatti, hanno fatto emergere l’importanza di un intervento diretto a rafforzare la normativa ed i poteri dell’Autorità che sovrintende al mercato finanziario. È prioritario quindi dotare la Consob di poteri più penetranti di indagine e sanzionatori”.
“Un altro passo necessario - aggiunge Pedrizzi - dovrà essere ovviamente l’approvazione (più veloce possibile) del ddl di riforma a tutela del risparmio e, in particolare, delle norme sulla governance societaria, sui paradisi fiscali, sui revisori contabili e per una maggiore attenzione ai casi di conflitto di interesse tra imprese e banche, sia per il ruolo di quanti sono contemporaneamente amministratori e clienti degli istituti di credito, sia nel collocamento di specifici strumenti finanziari. Cioè di quelle norme - conclude il senatore - che davvero servono a tutelare i risparmiatori”.

 

TiroAssegno

 
  ASSALTO ALLA BNL
E CONNUBIO BANCA-INDUSTRIA

Una nuova cordata si è costituita per dare l’assalto alla Banca Nazionale del Lavoro. Per fare sloggiare dal vertice di questo istituto l’attuale presidente Luigi Abete e i suoi amici tutti legati, in un modo o nell’altro, a Luca Montezemolo, rappresentante del nuovo corso del sistema economico del nostro paese.
La cordata che punta alla BNL è capeggiata dal deputato europeo dell’UDC, Vito Bonsignore, ed è appoggiata da un gruppo di imprenditori che fanno capo a Francesco Gaetano Caltagirone.
L’on. Mario Lettieri, capogruppo della Margherita nella commissione Finanze, ritiene che non si debba sottovalutare l’aspetto politico di questa operazione che vede in campo “imprenditori-banchieri” che controllano anche altri istituti di credito.
Non bisogna dimenticare, inoltre, che è in corso l’acquisizione dell’Antonveneta da parte della Popolare di Lodi con il consenso del governatore di Banca d’Italia, Antonio Fazio”.
Questa catena di connessioni, oltre ad avere una valenza economica, potrebbe avere l’obiettivo di incidere sugli equilibri politici italiani. In questo contesto, inoltre, dovrebbe essere capita anche la strategia del gruppo Caltagirone, che prosegue le sue acquisizioni nel campo dell’editoria.
Tuttavia, non possiamo limitarci ad indicare questi rischi.
Occorre sottolineare anche l’anomalia del tutto italiana del “crescente ruolo negli istituti bancari di azionisti imprenditori. I quali, seppur non singolarmente, ma uniti da un patto, superano il tetto di partecipazione del 15% imposto a difesa del principio della separatezza fra banca e industria”.

 

 
 

COSTI DEI CONTI E DEI SERVIZI BANCARI: INTERVIENE L’ANTITRUST

L'Antitrust ha avviato un’indagine conoscitiva sugli ostacoli alla mobilità dei clienti nell’intermediazione finanziaria. In particolare, nel mirino dell’Autorità sono finiti i cosiddetti switching costs, ossia i costi che gli utenti devono affrontare per la chiusura di conti correnti o dei contratti di amministrazione e gestione
patrimoniale in genere.
I consumatori per evitare i costi legati all’interruzione del rapporto con il proprio intermediario finanziario, finiscono col restare ostaggi dell’impresa presso la quale effettuano il primo acquisto. Dunque, i costi e la lunghezza dei tempi di chiusura impediscono una mobilità degli utenti ed una concorrenza reale e l’Autorità ha finalmente deciso di chiarire questa anomalia, confermando ancora una volta il suo ruolo positivo nel favorire la liberalizzazione del mercato.
Plaudiamo, quindi, a questa iniziativa dell’Antitrust e ci aspettiamo che presto si arrivi ad un’eliminazione degli switching costs che tartassano gli utenti italiani e ad una riduzione dei costi di chiusura dei conti correnti.
Così come già accade per i telefonini, sarebbe anche auspicabile arrivare alla portabilità del numero di conto corrente bancario in modo da poter cambiare istituto conservando i rapporti con le carte di credito.