La
formazione è ritenuta la principale risorsa di un lavoratore, che
dà concretezza al diritto, alle pari opportunità di crescita,
combattendo l’esclusione sociale. Ancora di più, è
una entità che nelle società avanzate è ritenuta
indispensabile.
Essa è attenzione alla persona, è consapevolezza che l’apprendimento
è un processo che coinvolge intelligenza ed emozione, quindi con
capacità di creare stimoli per pensare meglio, per relazionarsi
con gli altri con libertà e positività, per lavorare con
meno stress e più efficacia.
La formazione si avvia dunque a divenire sempre più uno strumento
realmente strategico a disposizione di ogni Ente Organizzato per creare,
adeguare, mantenere e modificare nel tempo le competenze ed i ruoli professionali
dei propri quadri, allo scopo di essere costantemente in linea con i requisiti
e le esigenze qualitative imposte oggi da dinamiche di mercato connotate
da elementi come globalizzazione, concorrenza e cambiamento.
Oggi la forza del Sindacato si misura anche attraverso la qualificazione
dei propri rappresentanti, dalle competenze e dal know how che l’Organizzazione
stessa sa produrre e gestire. Questo perché l’enorme sviluppo
tecnologico, in particolare delle tecnologie informatiche e di telecomunicazione,
investe sempre più rapidamente e sempre più frequentemente
processi e prodotti, rendendo la condizione del cambiamento uno stato
permanente e implicando un’attenzione nuova del Sindacato verso
lo sviluppo e il continuo rinnovamento delle competenze necessarie per
operare nel nuovo contesto.
Il concetto di “valore” della formazione è già
patrimonio acquisito dalla nostra Organizzazione; sappiamo che fare sindacato
non è soltanto una scelta etica ma una responsabilità sempre
più grande, stante la velocità del cambiamento nonché
delle decisioni da prendere che richiedono un’indispensabile professionalizzazione
della figura e del ruolo del sindacalista.
La formazione a dimensione relazionale non può peraltro essere
“ridimensionata” dalle nuove dinamiche della formazione “a
distanza” e l’elemento del confronto fra i corsisti e fra
questi e il docente resta fondamentale, salvo i casi in cui vi siano contenuti
essenzialmente tecnici. Sono convinto infatti che la dimensione relazionale
porti al soggetto da formare un valore aggiunto non solo in termini umani
e culturali, ma anche in termini di facilità nell’apprendimento
e di acquisizione delle competenze.
In tale
scenario diviene fondamentale, per la “nostra” formazione,
perseguire obiettivi orientati alla massima qualità, finalizzati
a migliorarne l'efficacia e che fornisca strumenti di informazione, di
valutazione critica e di decisione adeguati ai bisogni dei diversi livelli
di rappresentanza. E’ dunque in questo senso che si intende confermare
il progetto formativo che permetta un collegamento costante tra le politiche
dell’Organizzazione e le persone che la rappresentano.
Nel 2004 il Dipartimento Formazione, ha elaborato una proposta che pare
avere incontrato il gradimento dei colleghi che hanno partecipato ai vari
momenti formativi. Mi riferisco ai “corsi di aggiornamento”
che sono stati realizzati a Riccione in sessioni primaverili ed autunnali
a cui hanno partecipato 90 colleghi di diversi SAB, nonché ai numerosi
appuntamenti presso strutture sindacali territoriali che hanno coinvolto
più di 200 persone.
Il lavoro è stato apprezzato e questo è quanto basta, per
il momento. Nel breve periodo il Dipartimento proporrà per il 2005
un pacchetto di corsi, residenziali e “territoriali a richiesta”,
ancora più specifici ed incisivi che potranno aiutare le nostre
strutture a crescere, al fine di garantire una consulenza ed un’assistenza
di alta qualità a tutti i nostri iscritti.
La nostra ambizione è quella di creare “una scuola di organizzazione”
che sia in grado di trasmettere ai nostri colleghi non solo nuove conoscenze
ma anche un forte senso di appartenenza, convinzione nel progetto generale
della FABI; essa dovrà assumere un ruolo di struttura dinamica
nell’offerta e flessibile nella presenza sul territorio, in sintesi,
un punto di riferimento a sostegno di tutta la nostra classe dirigente.
E’ essenziale quindi, che ogni struttura della nostra organizzazione
ed ogni nostro iscritto abbia consapevolezza della valenza del progetto
formativo FABI e, tramite questo, prenda seriamente in considerazione
l’opportunità di vivere il sindacato con più cognizione
di causa, divenendo pian piano interprete positivo della storia dell’unico
vero sindacato autonomo dei bancari.
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