Mentre il giornale sta andando in stampa, la trattativa
per il rinnovo del CCNL delle Banche di Credito cooperativo è in
corso.
Alle prime riunioni tenutesi in maggio, quasi di assaggio delle reciproche
disponibilità, in questa calda estate romana ne sono seguite altre,.
più analitiche e - ci auguriamo - maggiormente proficue.
Ma caldo o non caldo, gli oltre 22.000 dipendenti delle BCC hanno assolutamente
diritto ad ottenere un rinnovo di contratto che risponda, in tempi brevi
e positivamente, alle loro esigenze.
Come sempre, quando si affronta una trattativa è bene usare come
motto, il termine inglese “grounding” traducibile con: “tenere
i piedi per terra”, ed allora, con i piedi per terra, proviamo ad
analizzare quali temi risulteranno centrali, quali i punti in grassetto
nell’agenda..
La piattaforma rivendicativa FABI, rappresenta il punto centrale del confronto,
i temi in essa contenuti: banca delle ore, formazione, quadri direttivi,
responsabilità sociale dell’impresa, retribuzione rappresentano
ancora gli argomenti “eccellenti” .
In particolare, sulla responsabilità sociale dell’impresa,
il documento elaborato dalle FABI, si attaglia perfettamente alla “mission”
delle Banche di Credito cooperative, che svolgono sul territorio e nei
confronti delle comunità locali un ruolo importante ed apprezzato.
I risultati
della contrattazione in ABI, molto realisticamente, condizioneranno anche
la negoziazione in Federcasse ed allora occorrerà lavorare con
intelligenza, ritagliandosi altri spazi possibili..
La contrattazione di secondo livello, una diversa dinamica retributiva,
la stessa rimodulazione dell’applicazione della Legge 30 (così
detta Legge Biagi), consentiranno di adeguare il futuro contratto alle
specificità del settore.
Quando i nostri lettori scorreranno con gli occhi queste righe, forse
la negoziazione avrà assunto un taglio ben preciso, è questa
la dinamica che colpisce l’uscita dei periodici mensili, che non
può considerare, ovviamente, al meglio, la tempistica e le esigenze
dell’informazione.
Un’annotazione che non risulterà datata al momento della
lettura è quella sulle divisioni sindacali e sulla necessità
di recuperare l’unità..
La trattativa purtroppo, almeno sino ad oggi, calendimaggio, prosegue
a tavoli separati. Questa situazione, che genera ostacoli e contrattempi,
stimola in me un semplice ragionamento, dettato non da spirito polemico,
ma dal semplice buon senso.
Ogni idea, ogni pensiero, ogni ragione, ha infatti una sua dignità
e merita pertanto rispetto.
Senza volere entrare perciò nel merito della scelta che hanno fatto
le altre OO.SS di non accettare un tavolo comune, (più volte da
noi offerto, in un settore peraltro dove FABI da sola è maggioranza),
possiamo senza tema di smentita affermare che l’atteggiamento di
chiusura di FIBA-FISAC-UILCA, rende più complessa la trattativa,
dilatandone pure i tempi.
Superare le divisioni è sicuramente un’impresa non impossibile.
Ultima riflessione. Le banche di credito cooperativo si fondano su principi
solidaristici, non troppo lontani da quelli, che pure su piani diversi
animano i Sindacati.
Cerchiamo allora i motivi per stare insieme, anziché quelli per
dividerci, ed allora, non sarebbe idea peregrina, realizzare una specificità
non contrattuale, ma sindacale, e ricomporre il tavolo negoziale, proprio
in Federcasse.
Il che, non rappresenta solo una speranza ed una proposta, ma anche un
auspicio per ritrovare l’unità nell’intero movimento.
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