A destra:
Enrico Gavarini
Segretario Nazionale
Fabi
 
 
Parola d’ordine:
“tenere i piedi per terra”

Mentre il giornale sta andando in stampa, la trattativa per il rinnovo del CCNL delle Banche di Credito cooperativo è in corso.
Alle prime riunioni tenutesi in maggio, quasi di assaggio delle reciproche disponibilità, in questa calda estate romana ne sono seguite altre,. più analitiche e - ci auguriamo - maggiormente proficue.
Ma caldo o non caldo, gli oltre 22.000 dipendenti delle BCC hanno assolutamente diritto ad ottenere un rinnovo di contratto che risponda, in tempi brevi e positivamente, alle loro esigenze.
Come sempre, quando si affronta una trattativa è bene usare come motto, il termine inglese “grounding” traducibile con: “tenere i piedi per terra”, ed allora, con i piedi per terra, proviamo ad analizzare quali temi risulteranno centrali, quali i punti in grassetto nell’agenda..
La piattaforma rivendicativa FABI, rappresenta il punto centrale del confronto, i temi in essa contenuti: banca delle ore, formazione, quadri direttivi, responsabilità sociale dell’impresa, retribuzione rappresentano ancora gli argomenti “eccellenti” .
In particolare, sulla responsabilità sociale dell’impresa, il documento elaborato dalle FABI, si attaglia perfettamente alla “mission” delle Banche di Credito cooperative, che svolgono sul territorio e nei confronti delle comunità locali un ruolo importante ed apprezzato.
I risultati della contrattazione in ABI, molto realisticamente, condizioneranno anche la negoziazione in Federcasse ed allora occorrerà lavorare con intelligenza, ritagliandosi altri spazi possibili..
La contrattazione di secondo livello, una diversa dinamica retributiva, la stessa rimodulazione dell’applicazione della Legge 30 (così detta Legge Biagi), consentiranno di adeguare il futuro contratto alle specificità del settore.
Quando i nostri lettori scorreranno con gli occhi queste righe, forse la negoziazione avrà assunto un taglio ben preciso, è questa la dinamica che colpisce l’uscita dei periodici mensili, che non può considerare, ovviamente, al meglio, la tempistica e le esigenze dell’informazione.
Un’annotazione che non risulterà datata al momento della lettura è quella sulle divisioni sindacali e sulla necessità di recuperare l’unità..
La trattativa purtroppo, almeno sino ad oggi, calendimaggio, prosegue a tavoli separati. Questa situazione, che genera ostacoli e contrattempi, stimola in me un semplice ragionamento, dettato non da spirito polemico, ma dal semplice buon senso.
Ogni idea, ogni pensiero, ogni ragione, ha infatti una sua dignità e merita pertanto rispetto.
Senza volere entrare perciò nel merito della scelta che hanno fatto le altre OO.SS di non accettare un tavolo comune, (più volte da noi offerto, in un settore peraltro dove FABI da sola è maggioranza), possiamo senza tema di smentita affermare che l’atteggiamento di chiusura di FIBA-FISAC-UILCA, rende più complessa la trattativa, dilatandone pure i tempi.
Superare le divisioni è sicuramente un’impresa non impossibile.
Ultima riflessione. Le banche di credito cooperativo si fondano su principi solidaristici, non troppo lontani da quelli, che pure su piani diversi animano i Sindacati.
Cerchiamo allora i motivi per stare insieme, anziché quelli per dividerci, ed allora, non sarebbe idea peregrina, realizzare una specificità non contrattuale, ma sindacale, e ricomporre il tavolo negoziale, proprio in Federcasse.
Il che, non rappresenta solo una speranza ed una proposta, ma anche un auspicio per ritrovare l’unità nell’intero movimento.

 
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MAZZOLDI, RICONFERMATO
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