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in
altre occasioni abbiamo avuto modo di mostrare e descrivere, se pure per
rapidi accenni, come le nuove condizioni di lavoro cambiano la percezione
dello spazio e del tempo.
Il mutamento delle fasi produttive; la loro dislocazione; l’utilizzo
sempre più invasivo delle tecnologie; le dosi ancora massicce di
nuova economia finanziaria configurano una dimensione del lavoro ed uno
status dei lavoratori certamente diversi riguardo ad un passato anche
recente.
La sede fisica del posto in cui il lavoro viene svolto perde la sua stabilità,
aumentano i tempi di percorrenza per raggiungere nuove sedi, o, addirittura,
lo spostamento da una sede all’altra assume una frequenza molto
elevata.
Le persone, sempre più numerose, sottoposte a questo nuovo regime
sono inevitabilmente indotte ad un rapporto diverso con gli spazi a disposizione
e con il tempo della propria giornata.
Oltre alle operazioni di fusione e aggregazione che abbiamo già
avuto modo di richiamare, è di questo periodo l’unione fra
Unicredit e Hypovereinsbank, destinata a segnare un punto di svolta nel
panorama del sistema del credito in Italia e in Europa.
Nasce un gruppo bancario tra i primi dieci del nostro continente, con
oltre 700 miliardi di euro di attivo, circa 125 mila dipendenti e più
o meno 6.500 sportelli.
Queste cifre stanno da sole a dimostrare l’entità dell’operazione,
la quale dovrebbe riprodurre sostanzialmente il modello di Unicredit:
holding e divisioni; offrendo, dunque, un punto di riferimento anche sotto
l’aspetto della struttura organizzativa.
Questa dimensione, però, non ha una natura solamente economico-finanziaria,
bensì, come appare evidente, anche politica e sociale.
Politica perché i soggetti chiamati ad intervenire in una operazione
di questo tipo sono molteplici, e non solo economici.
Sociale, poiché il coinvolgimento di un numero così rilevante
di persone provoca conseguenze che si ripercuotono sulla loro vita lavorativa,
sul loro rapporto con l’ambiente, sulle dinamiche interpersonali.
Un capitolo ulteriore, e di grande delicatezza, per il sindacato. |
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