Le manovre sulle banche
nell’occhio del ciclone

Ad appiccare la miccia è stato per primo Ferruccio De Bortoli. Il direttore de Il Sole240re, circa un mese fa, in un editoriale per il suo giornale,si era pronunciato con giudizi netti , sulle manovre in corso nelle banche italiane, senza escludere una critica severa al ruolo del governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio. Nel mirino del quotidiano confindustriale erano entrate sia le manovre di Giampiero Fiorani e della sua Popolare di Lodi per l’Antonveneta e sia quella degli immobiliaristi Stefano Ricucci, Danilo Coppola e Giuseppe Statuto sulla BNL. E se le critiche su Fiorani erano di ordine strettamente tecnico - se, cioè, non fossero stati superati i livelli di rischio -, la stroncatura degli immobiliaristi romani andava ben oltre: “Da dove arrivano tutti quei soldi?”, ha chiesto De Bortoli.
La piccata risposta che Ricucci a dato a De Bortoli, in una lettera pubblicata dallo stesso Sole240re - rivendicando la trasparenza dell’operato sul mercato del gruppo Magiste - non ha evidentemente fugato le ombre che incombono sulla grandi manovre bancarie italiane. Né è servita a calmare le acque la dichiarazione che il capo gruppo dell’UDC alla Camera, Luca Volonté, che ha fatto appello all’italianità. Un consistente gruppo di senatori del centrosinistra, primo firmatario l’esponente della Margherita, Luigi Zanda, ha chiesto formalmente con un’interrogazione di saper se al governo risulti che l’iniziativa degli immobiliaristi romani per acquisire il controllo della BNL siano “state debitamente valutate dalla Banca d’Italia, con particolare riguardo ai requisiti di onorabilità dei possibili futuri azionisti di controllo della banca e all’effettiva sussistenza nella loro iniziativa di condizioni idonee ad assicurare, così come richiede la legge, una sana e prudente gestione della banca”. Gli interroganti richiamano anche la Banca d’Italia ad esercitare un “particolare rigore nella difesa del fondamentale principio della separazione tra banca ed impresa”, ma la loro richiesta di conoscenza, avanzata con parole dure come pietre, riguarda soprattutto”l’esito di accertamenti” sugli immobiliaristi. Tant’è che un’interrogazione di oggetto finanziario non viene indirizzata soltanto al Ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco, ma anche al Ministro degli Interni, Giuseppe Pisanu, e a quello della Giustizia, Roberto Castelli.
Due dicasteri che normalmente si occupano di criminalità…