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Considerazione
generale
1
L’attività bancaria e gli altri servizi finanziari hanno
un ruolo cardine da svolgere nell’ambito dello sviluppo economico
nazionale e globale e contribuiscono allo sviluppo sociale. Attraverso
la facilitazione del commercio, nel soddisfare le esigenze di tutte le
imprese (incluse le maggiori multinazionali, le piccole e medie imprese,
le ditte individuali) o del piccolo risparmiatore e consumatore, il settore
dei servizi finanziari fornisce i mezzi essenziali per un’economia
sana, requisito fondamentale per generare occupazione.
2 Gli sviluppi
mondiali, a livello sia di macro settore sia di settore specifico, possono
essere caratterizzati, in particolare, da liberalizzazione, deregulation
e privatizzazione, tutte collegate ai processi di globalizzazione, che
hanno generato maggiori pressioni competitive, spingendo l’industria
ad una maggiore concentrazione attraverso fusioni ed acquisizioni. Tali
pressioni sono state intensificate dalla deregulation del sistema finanziario
internazionale, dalla volatilità dei flussi finanziari e dal grande
numero di crisi finanziarie che si sono verificate in tempi recenti. E’
largamente considerata la possibilità che la prossima fase del
processo di consolidamento coinvolga fusioni ed acquisizioni transnazionali.
I concomitanti rapidi cambiamenti tecnologici, le tendenze del product
design, i nuovi sistemi di consegna per il servizio clienti, i mutamenti
dei canali distributivi e la convergenza con gli altri settori hanno accentuato
le sfide competitive che attendono gli operatori dei servizi finanziari.
Tali sviluppi hanno condotto a cambiamenti sostanziali nell’organizzazione
del lavoro e nelle esigenze di specializzazione, come anche nella quantità,
qualità e condizioni dell’occupazione settoriale.
3 Governi,
datori di lavoro e lavoratori hanno reciproco interesse ad assicurare
che gli esiti di fusioni ed acquisizioni siano conformi all’esigenza
predominante di mantenere un’industria finanziaria prospera e competitiva.
Tenendo in considerazione l’interesse del pubblico, i governi hanno
la responsabilità primaria di assicurare l’accessibilità
e l’efficienza di servizi finanziari che garantiscano la stabilità
finanziaria ed offrano condizioni di lavoro discrete. Tale responsabilità
si estende anche agli effetti delle fusioni e delle acquisizioni nel settore.
I governi hanno un ruolo nell’anticipare ed affrontare gli impatti
negativi dal punto di vista sociale ed occupazionale che le fusioni e
le acquisizioni possono avere, e nell’assistere le parti sociali
ad individuare soluzioni di comune accordo per mitigare gli effetti negativi
di fusioni ed acquisizioni. In questo contesto, le parti sociali giocano
un ruolo importante nella costruzione di un dialogo sociale efficace.
Impiego
4 La ristrutturazione che invariabilmente
accompagna le fusioni e le acquisizioni nell’industria finanziaria,
ha come risultato più frequente l’eliminazione di posti di
lavoro nelle imprese coinvolte, talvolta su larga scala, insieme allo
slittamento dall’impiego tradizionale a tempo pieno a quello a tempo
parziale, e ad altre forme saltuarie e temporanee di occupazione atipica.
Nonostante le perdite di posti di lavoro coinvolgano tutto il personale
ad ogni livello gerarchico, le donne e gli impiegati ai livelli più
bassi sono, in particolare, sproporzionatamente colpiti, così come
lo sono i lavoratori nelle zone economicamente più depresse, i
cui posti di lavoro sono maggiormente a rischio di razionalizzazione.
I governi dovrebbero provvedere, insieme con le parti sociali, a sviluppare
misure efficaci da incorporare a tutti i programmi di razionalizzazione
per mitigare le conseguenze negative per tutti i lavoratori, per salvaguardare
l’avanzamento verso gli obiettivi di pari opportunità nell’ambito
occupazionale dei servizi finanziari, e per promuovere ulteriori progressi
in questi campi.
5 La riflessione da parte delle autorità
pubbliche sulle fusioni e acquisizioni dovrebbe includere una valutazione
sull’impatto sociale ed occupazionale, tenendo in debita considerazione
le condizioni nazionali. Dove le circostanze lo richiedono, i governi
dovrebbero organizzare piani di assistenza sociale e lavorare congiuntamente
con le parti sociali all’allestimento di piani per la reintegrazione
nel mercato del lavoro degli impiegati che hanno perso il posto di lavoro
in conseguenza di fusioni ed acquisizioni.
6 Tutte le misure possibili in sostituzione
di licenziamenti, come trasferimenti interni, limitazione di lavoro straordinario
e riduzione del normale orario di lavoro, dovrebbero essere considerate
primariamente in caso di razionalizzazione del personale connessa a fusioni
ed acquisizioni. Nel caso in cui il licenziamento sia inevitabile, si
dovrebbero tenere in considerazione le norme della Convenzione sulla Cessazione
del Rapporto d’Impiego dell’ILO del 1982 (N°158) e la
sua relativa Raccomandazione (N°166).
7 La Dichiarazione Tripartita dei Principi
riguardanti le Imprese Multinazionali e la Politica Sociale, dell’ILO,
adottata dal Consiglio d’Amministrazione nel 1977 e emendata dal
Consiglio d’Amministrazione nel 2000, è applicabile in fusioni
ed acquisizioni internazionali.
Condizioni
di lavoro e d’impiego
8 Nell’ambito dei servizi finanziari,
le imprese di successo sono essenziali per la continuità dell’impiego
e per soddisfare le aspirazioni del personale, mentre una forza lavoro
specializzata, stabile e motivata è fondamentale per il successo
di qualsiasi organizzazione finanziaria. Condizioni sicure e decorose
di lavoro e di impiego contribuiscono in misura significativa alla motivazione
del personale, alla produttività e alla redditività dell’impresa.
Invariabilmente, le fusioni e le acquisizioni richiedono sistemi e procedimenti
aziendali integrativi e differenziati, allo scopo di armonizzare i vai
aspetti dei termini e delle condizioni d’impiego per garantire una
prassi comune all’interno di una organizzazione risultato di recente
fusione. I datori di lavoro sono tenuti a compiere ogni sforzo possibile
per garantire che le modifiche connesse a fusioni ed acquisizioni apportate
alle condizioni di lavoro e d’impiego non siano mai adeguate al
minimo comune denominatore, e che il principio dei diritti acquisiti sia
pienamente rispettato. Le valutazioni di prestazione, dalle quali dipendono
premi e indennità, devono essere obiettive e trasparenti e rispecchiare
i cambiamenti nell’organizzazione del lavoro e l’esigenza
di compensare il personale della perdita di sicurezza del posto di lavoro
e dei maggiori carichi di lavoro nelle imprese risultato di fusioni. Tutte
le parti riconoscono l’importanza per le imprese nate da fusione
di mantenere condizioni di lavoro ed impiego che promuovano la soddisfazione
e la realizzazione di sé nella professione, riducano al minimo
lo stress lavorativo e, di conseguenza, salvaguardino la produttività
dell’impresa.
Formazione
9 E’ di capitale importanza per
le imprese dell’industria finanziaria garantire investimenti crescenti
ed effettivi nel campo della formazione e nello sviluppo delle risorse
umane, allo scopo di incrementare l’occupazione, la competitività
e la crescita. La formazione continua e lo sviluppo di sé dovrebbero
anche essere preoccupazione degli impiegati. Gli operatori finanziari
dovrebbero essere incoraggiati a fare previsioni sulle loro necessità
di competenze come base per lo sviluppo delle risorse umane, allo scopo
di promuovere una comunanza di interessi tra ciò che compete agli
impiegati e gli obiettivi delle imprese in fase di fusione o acquisizione.
I governi, insieme con le parti sociali dovrebbero stabilire ed attuare
strategie specifiche di settore per evitare la perdita di competenze dal
settore attraverso gli esuberi, e in favore della formazione continua,
che permette ai lavoratori di acquisire continuamente competenze trasferibili
e all’impresa di beneficiare di una forza lavoro più competente.
Buoni esempi pratici riguardanti la formazione e lo sviluppo delle risorse
umane in paesi diversi possono essere attinti allo scopo di sviluppare
una capacità occupazionale proattiva per i lavoratori del settore
finanziario. Misure fiscali e di natura politica dovrebbero essere adottate
dove si ritenga necessario, per sostenere tali strategie.
Dialogo
sociale
10 Il Meeting riconosce il ruolo essenziale
che il dialogo sociale può svolgere nel conciliare gli interessi
di imprese e lavoratori nelle fusioni ed acquisizioni. Sviluppare la reciprocità
per consultazione e negoziazione richiede tempo ed impegno, nonché
la presenza delle parti sociali indipendenti, che possiedono capacità,
buona volontà, fiducia e mutuo rispetto per impegnarsi nel processo
in maniera responsabile. I governi hanno la responsabilità di garantire
che i meccanismi della consultazione sussistano, possibilmente di natura
tripartita, per essere usati durante tutte le fasi di una fusione o acquisizione.
Anche le autorità pubbliche hanno il dovere di promuovere attivamente
la contrattazione collettiva nell’industria dei servizi bancari
e finanziari, così da porre in essere meccanismi, sulla base del
consenso, che prevengano, attutiscano o mitighino gli effetti negativi
di fusioni ed acquisizioni. Dove gli esuberi sono inevitabili, deve essere
compiuto ogni sforzo, in stretta consultazione con i rappresentanti competenti
dei lavoratori, per assicurare che la riduzione nel numero dei lavoratori
avvenga attraverso mezzi volontari, come adeguati incentivi al pensionamento
precoce, riduzioni spontanee e limitazioni sulle assunzioni. Le autorità
pubbliche devono agire in modo da assicurare che, laddove esistano, leggi
nazionali, accordi collettivi a livello di impresa e di settore, così
come accordi quadro includenti i licenziamenti collettivi siano adeguatamente
applicati nelle cessazioni del rapporto di lavoro connesse alle fusioni.
Azione
dell’ILO
11 L’ILO dovrebbe promuovere l’applicazione
di tutte le pertinenti norme internazionali sul lavoro, in particolare
la Libertà di Associazione e Protezione del Diritto di Organizzare
Convenzioni, 1948 (N°87), il Diritto di Organizzare e la Convenzione
sulla Contrattazione Collettiva, 1949 (N°98), la Convenzione sulla
Cessazione dell’Impiego, 1982 (N°158) e l’allegata Raccomandazione
(N°166), le quali sono tutte altamente pertinenti alle problematiche
che sorgono dalle fusioni ed acquisizioni nel settore finanziario. I diritti
e i principi confermati nella Dichiarazione dell’ILO sui Fondamentali
Diritti e Principi sul Lavoro, ed il suo Follow-up del 1998, così
come i principi contenuti nella Dichiarazione Tripartita dei Principi
riguardanti le Imprese Multinazionali e Politica Sociale del 1977, sono
applicabili al settore dei servizi finanziari. L’ILO dovrebbe incrementare
il suo patrocinio per assicurare l’implementazione dei principi
delle Dichiarazioni nella pratica aziendale nell’industria dei servizi
finanziari. Le buone pratiche, come i forum globali e regionali di dimensioni
aziendali dovrebbero essere incoraggiate e sostenute.
12 Certe esperienze in alcuni paesi,
in particolar modo quelle a cui si fa riferimento nella relazione, forniscono
esempi pratici, ma non esclusivi, di come un efficace dialogo sociale
possa bilanciare e conciliare gli interessi di datori di lavoro e lavoratori.
Tali esempi mettono in rilievo gli elementi della buona pratica sulla
contrattazione collettiva, allo scopo di soddisfare i requisiti in fase
di evoluzione del settore nel contesto delle fusioni ed acquisizioni.
13 Il Meeting ha invitato l’ILO
a sviluppare un database per identificare i fattori che contribuiscono
al successo per sostenere gli sforzi delle parti sociali nell’affrontare
la dimensione umana delle fusioni ed acquisizioni. Il Meeting ha ulteriormente
supportato la ricerca ed analisi dell’ILO sugli impatti occupazionali
di fusioni ed acquisizioni che coinvolgono imprese finanziarie, in particolare
da un punto di vista quantitativo. Ciò dovrebbe anche includere
ricerche empiriche e casistica, comprendenti gli effetti specifici connessi
al sesso e all’età, ed il ruolo preciso di ognuno dei motori
dell’intensa attività di fusione ed acquisizione attuale.
(Traduzione di Mariapaola Diversi)
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