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Nella
consuetudine, il periodo estivo "sospende" i conflitti, le tensioni,
i grandi confronti sindacali; non del tutto, ma certamente in larga misura.
Firmato e "superato" il contratto ABI - nella prospettiva di
predisporre una piattaforma adeguata e auspicabilmente unitaria - restano
ancora aperte le trattative con Ascotributi e con Federcasse, dove, se
pure in tavoli separati, la dinamica del confronto vive un clima diverso.
Si tratta di negoziati che possono, e devono, trovare conclusione prima
della pausa delle ferie oppure saranno inevitabilmente sospesi e rimandati
all'autunno, con tutte le conseguenze che tale evenienza porterà
con sé.
Ma l'agire del sindacato, della Fabi per quello che ci riguarda, non si
esaurisce con le trattative nazionali.
Vi è infatti una serie interminabile di confronti nelle Aziende,
nei Gruppi e sul territorio, che da sola impegna a fondo, nel tempo, la
vita dell'Organizzazione.
I contratti integrativi, soprattutto, ma anche, ovviamente, tutti gli
altri momenti di incontro tra le parti, intesi ad affrontare e risolvere
i problemi, pressoché quotidiani, che interessano le condizioni
di lavoro dei bancari.
Infine, come già detto autorevolmente nei numeri precedenti della
nostra rivista, la Conferenza di Organizzazione nel prossimo autunno.
Appuntamento di grande rilievo e ottima occasione per riflettere in profondità
sulla struttura e sui meccanismi di funzionamento del nostro sindacato,
ma non solo.
Anche sul contesto sociale ed economico e sulle prospettive che interessano
la categoria ed il settore del credito.
Un contesto che non è certo favorevole, se mai lo è stato,
per chi è chiamato a difendere gli interessi dei lavoratori dagli
attacchi che provengono da tutte le parti.
Non ci stancheremo di ripetere, visto anche il modo in cui sta mutando
lo scenario nel nostro settore, che occorre mettere al primo posto la
battaglia contro le diverse e sempre più pericolose forme di precarietà. |
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