di PierGiuseppe Mazzoldi      

 

Piergiuseppe
Mazzoldi
,
Dirigente Nazionale
Fabi

   

Il No di Francia e Olanda alla Costituzione Europea è un segnale d’arresto su cui è doveroso riflettere.
L’Europa non è e non deve essere in discussione, ma forse questa è l’occasione che aspettavamo per muovere qualche critica all’altra Europa, quella dei capitali, quella poco concludente, fatta di burocrati impegnati nelle Commissioni a dirimere sovente su temi riguardanti grandi manovre finanziarie o questioni di lana caprina, così distanti dalle esigenze dei cittadini europei.
Mentre tanti problemi sono stati lasciati marcire, come quello dell’indiscriminato aumento dei prezzi o quello della perequazione della legislazione sociale ed assistenziale o quello sulla concorrenza dei Paesi orientali (tema oggi di grande attualità) in Europa ci si diverte a promulgare editti sulle misure e dimensioni di frutta ed ortaggi.
Ricordiamo solo alcuni dei regolamenti europei che stupiscono e allo stesso tempo lasciano perplessi.
Come quello a proposito delle banane (Regolamento 2257/’94) che, secondo l’Europa “vanno commercializzate in mani o frammenti di mani, a condizione che il peduncolo non sia strappato, bensì reciso con un taglio netto”; oppure, quello sulle albicocche (Regolamento 851/2000) che “possono comportare difetti nella buccia nei limiti di 2 cm per i difetti di forma allungata, un cm_ per tutti gli altri difetti”; come quello sui piselli (Regolamento 2561/’99) “che devono essere succosi e sufficientemente consistenti in modo che, premuti tra due dita, si schiaccino senza dividersi”; come quello sui fagiolini (regolamento 912/2001) “che devono essere teneri, giovani e diritti ma possono essere privi del peduncolo solo in 15 su 100, purché i baccelli rimangano chiusi ed asciutti”.
Diciamo NO a questa Europa: quella che regolamenta persino sui pomodori con o senza ombelico, quella che si occupa dei peperoni a trottola e che “vanno misurati all’altezza dell’equatore”, e poi ancora delle nervature dei sedani, dell’aspetto vetroso della cicoria, della colorazione dei porri, dei raspi dei grappoli d’uva, dei ciuffi delle cipolle europee.
Diciamo NO all’Europa che si perde in quisquilie e dimentica le questioni che più stanno a cuore alla gente, ai lavoratori, ai giovani.
Diciamo NO all’Europa che non guarda al futuro.
Vogliamo l’Europa dei diritti, delle persone e dei popoli, non quella delle multinazionali, dei burocrati, dell’assurdo.