Citiamo
da varia stampa nazionale.
Andrea Colombo:
“Nello scandalo finanziario di sono dentro tutti, anche i DS, probabilmente
in accordo spartitorio con Berlusconi”
Parisi denunzia: “Come non vedere una confusione
di ruoli tra maggioranza e opposizione, tra le responsabilità del
vigilante e l'ente vigilato?”
Intercettazioni:
Fiorani: “Ho sentito il presidente (Berlusconi)
commosso della cosa..”
Gnutti: “Gli ho detto che andasse avanti in Rcs
e che ci deve dare una mano, altrimenti la sinistra prende tutto”
Fiorani: “Finora ci ha aiutato più la sinistra
che lo stesso Fazio (parla anche di incontri con Fassino).
Fassino (intervista a Repubblica): “Non demonizziamo
imprenditori come Ricucci”.
D'Alema elogia i palazzinari chiamandoli 'capitani coraggiosi'.
Solo la Cgil (Epifani) si oppone alle operazioni UNIPOL
(DS e cooperative rosse) per scalare la Bnl. Fassino e D'Alema
lo attaccano pesantemente.
UNIPOL paga enormi plusvalenze per Antonveneta e il Corriere della Sera.
I DS tramite Unipol mirano a Bnl.
I leghisti con Fiorani mirano ad Antonveneta.
Berlusconi con i palazzinari mira a RCS.
Ne uscirebbe un patto scellerato tra DS, Lega e Berlusconi
per triplicare il capitale.
I DS ci sono dentro fino al collo e si può anche capire perchè
Berlusconi accetti Petruccioli, patto chiama patto. In fondo anche la
bicamerale non fu che una vergognosa operazione di scambio. Un compromesso
affaristico.
Intercettazioni:
Leone a Ricucci: “ Tu godi dell'amicizia di molti anche più
di quanto ci si può aspettare”.
Ricucci: “Ho incontrato Prodi, Fassino, D'Alema e Berlusconi, e
ho presentato loro i miei piani e le mie intenzioni su Rcs, così
come ho fatto con Bankitalia e Consob”.
Prodi, Fassino e D'Alema negano questi contatti.
Il numero uno di Unipol (DS) è Consorte.
Il presidente del tribunale di sorveglianza di Milano si chiama Castellano.
La Guardia di Finanza registra 15 telefonate tra Consorte e Castellano,
che lo rassicura su inchieste in corso sui rapporti tra Unipol e Bnl.
Scrivono Nicoletta Rocchi (Cgil) e Domenico Moccia (Fisac):
“Troppe cose non quadrano in questa vicenda: non quadrano i due
pesi e le due misure messe in atto dalla Banca d’Italia, solerte
nelle autorizzazioni con gli uni, in perenne ritardo con gli altri. Non
quadra il prezzo di borsa pagato dalla Lodi, inferiore a quello offerto
dagli olandesi. Non quadra la sfrontatezza con cui si concertano le azioni
tra Fiorani e i suoi alleati, nel più totale dispregio delle regole
del mercato e della legislazione in materia. Non quadra il silenzio dei
controllori né l’assoluta impunità di cui fanno mostra
i controllati”.
“Possibile che non ci sia modo di opporsi a tanto scempio? Che il
mercato valga solo per sbatterlo in faccia al sindacato e ai lavoratori?
Che gli affari si facciano solo tra amici? Che la trasparenza nelle vicende
economiche debba sempre risolverla la magistratura?
Si abbia per lo meno il pudore di non abbindolare l’opinione pubblica
con i richiami all’interesse nazionale . L’Italia, per rimettersi
in piedi, di tutto ha bisogno tranne che di queste disgraziate avventure
che ci precipitano nella marginalità e nel discredito....”.
Elio
Lannutti:
“Ci vorrebbe più pudore, senso morale e delle istituzioni,
nel difendere l’indifendibile operato di un capo-cordata qual è
Fazio, che invece di fare l’arbitro, ha fatto strame di ogni regola
di mercato e di ordinaria prudenza, non esitando a trascinare nel fango
una gloriosa e credibile istituzione, con l’unica finalità
di favorire una “combriccola di amici”, già
in passato oggetto di indagini della magistratura ed addirittura condannati
per il reato di “insider trading”.
Misteri.
Perchè la Deutsche Bank ha versato a Ricucci 1,8 miliardi di euro?
La Deutsche è partner di Magiste anche nella gara in corso per
la gestione dell’immenso patrimonio immobiliare Enasarco (valore:
3 miliardi di euro) in cui Ricucci si scontra con concorrenti come di
Generali e Pirelli Real Estate.
E come mai il migliore alleato di Ricucci e Fiorani è Consorte
di Unipol, in cordate sempre protette da Fazio, con la benedizione di
D’Alema?
Sotto il ministero del dalemiano Bersani si ebbe la scalata del
Monte dei Paschi di Siena a Telecom. La banca rossa aveva già
dato un aiutino a Berlusconi acquistando una quota decisiva di Mediaset
così da favorire il suo collocamento in Borsa. Insomma
la collusione capitalistica è di vecchia data.
Montezemolo: “E nel paese anche da sinistra abbiamo
sentito troppi silenzi”
FABI: Fazio smentisca “o si dimetta”. E'
quanto chiede la Fabi Banca d'Italia dopo la pubblicazione su un quotidiano
delle intercettazioni telefoniche tra il governatore di Bankitalia e Gianpiero
Fiorani. “Aspettiamo l'annuncio dell'iniziativa di un'azione chiara
e decisa da parte del governatore che si concretizzi in una querela per
diffamazione. - afferma il segretario coordinatore Angelo Maranesi
in un intervento sul quotidiano www.affaritaliani.it - Se così
non fosse, ciò significherebbe una chiara ammissione di responsabilità
di fronte alla quale al governatore non resterebbe altro da fare che rassegnare
immediatamente le dimissioni”. Solo con un atto simile, infatti,
spiega la Fabi, sarebbe possibile “ripristinare le condizioni per
l'esercizio di quel ruolo super partes che l'istituto da 112 anni ha sempre
svolto”.
Ovviamente l’unica risposta a questa disinvoltura è un decreto
legge che abolisca le intercettazioni telefoniche, salvo che siano a terrorismo
e mafia, e la punizione di cinque anni di carcere a chiunque ne pubblicizzi
il contenuto. Tempi strettissimi in parlamento. Berlusconi qui non si
avvarrà di nessuna tonsillite. Occorre “lavorare”
in pace! E che diamine!
Intanto prosegue il pressing della politica su Fazio, perché si
dimetta. Lui resiste, imperturbabile...
Dunque, tu per chi voti? Unipol, Rcs, Popolare Italiana, Magiste...?
Comunque sia, non credere che ti diano gli interessi!
La “banda” agisce in proprio e non divide i frutti del bottino
con altri.
A te lasciano solo la soddisfazione della tifoseria!
La soddisfazione degli scemi.
… E la storia continua.
Infinita e penosa.
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