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La
settima Conferenza di Organizzazione, ha rappresentato un appuntamento
del tutto innovativo rispetto al passato.
Il cambiamento in atto nella FABI ha vissuto così un ulteriore
momento, di rilevante importanza.
Oltre 400 delegati, con un’alta partecipazione giovanile, hanno
scandito con grande attenzione e coinvolgimento, i vari momenti della
importante assise, decollata lunedì 24, con la prevista relazione
introduttiva del Segretario Generale Cristina Attuati.
Una relazione che ha toccato i temi della globalizzazione, e del futuro
del sindacato, in perfetta sintonia con lo slogan scelto per la Conferenza:
Costruire certezze- La FABI al centro del dibattito.
Una FABI che per il suo impegno, per le sue potenzialità, vuole
recitare un ruolo di primo piano, nel settore, ed anche nel paese. Una
FABI aperta all’esterno, capace di proporre e soprattutto di ascoltare
.
Alla relazione introduttiva, ha fatto seguito una tavola rotonda, moderata
dal vice direttore del TG2 Luciano Onder, e dal capo redattore economico
sempre del TG2 Stefano Sassi.
I partecipanti alla tavola rotonda, hanno riportato diverse sensibilità
presenti nel paese, dalle aziende, al sindacato, al mondo della politica,
alle ACLI.
Il tema: “Banche/Assicurazioni e sviluppo: binomio possibile?”,
di grande attualità, ha coinvolto interventori e delegati,. offrendo,
com’era nelle intenzioni un confronto utile fra posizioni normalmente
diverse, ma dimostrando come sia possibile, trovare punti d’incontro
e soprattutto comprendersi.
Come detto dal Segretario Generale Cristina Attuati nella sua relazione,
il primo battito della conferenza, è stato un battito forte e che
ha lasciato il segno.
Il punto di vista delle aziende è stato rappresentato da Giuseppe
Zadra direttore generale dell’ABI, da Franco Caleffi della Federazione
delle banche di credito cooperativo, e da Fabio Cerchiai Presidente dell’Ania,
nonché da un banchiere come Roberto Mazzotta presidente della BPM.
Il Patronato è stato rappresentato dal Presidente delle ACLI, Luigi
Bobba, che ha ricordato le comuni origini con la FABI.
Il sindacato ha espresso le sue ragioni con gli interventi di Teodoro
Sylos Segretario generale FNA e Cristina Attuati.
Infine la politica ha visto la presenza del tutto gradita dell’On.
Franco Marini, responsabile organizzativo della Margherita, che sulla
Legge 30 (cosiddetta Legge Biagi,) ha espresso numerose riserve sollevando
nel suo intervento, il consenso della platea.
Le conclusioni della tavola rotonda sono state curate dal presidente del
Censis Giuseppe De Rita, che ha rappresentato lo scenario attuale, dell’economia,
della politica e del sindacato, sviluppando riflessioni di grande interesse.
Martedì 25 e mercoledì 26, la conferenza è proseguita,
con un taglio più decisamente interno alla FABI, arricchito però
dall’intervento di Oliver Roethig dell’UNI, che ha messo in
risalto il ruolo della FABI nell’importante unione dei sindacati
internazionale, e le problematiche esistenti nel settore del credito e
della finanza a livello europeo.
Tre sono state, poi, le relazioni presentate ai delegati, frutto di un
lavoro di sintesi, che il CDC ha affidato ad una commissione composta
dai Colleghi: Bossola, Furfaro, Martignoni, Saita, De Filippis.
Le tre relazioni presentate da De Filippis, Saita e Bossola, hanno saputo
sollevare molti stimoli fra i delegati, tanto che, oltre 60, sono stati
gli interventi, che si sono succeduti nei due giorni, d’intenso
lavoro.
Dalla rappresentanza alla rappresentatività; la partecipazione
dei lavoratori; i livelli contrattuali; le dinamiche concertative e post
concertative; il mercato del lavoro; l’unità sindacale e
la proiezione della FABI in Europa; rappresentano tutti argomenti attuali
ed interessanti, che la FABI ha inteso affrontare con spirito giusto e
con umiltà, non richiudendosi in una pericolosa autarchia, ma proponendo
sue analisi, aperta al confronto con altre organizzazioni sindacali e
con il mondo del lavoro nel suo complesso.
Giovedì 27, i lavori sono stati aperti dalla Dottoressa Maria Pia
Camusi, responsabile dell’area lavoro del Censis, che ha illustrato,
i primi dati di una ricerca elaborata dal CENSIS con la FABI sulla professione
del bancario e sulle profonde modifiche intervenute nel corso di questi
ultimi anni.
La ricerca iniziata con una prima fase di indagine a campione, su 1200
bancari, divisi per genere e sul territorio, ha già offerto alcuni
spunti interessanti, sul come esista un forte senso di frustrazione e
d’insoddisfazione che permea i lavoratori del settore.
La ricerca, che proseguirà nei prossimi mesi, avrà la duplice
funzione, di conoscere meglio il settore, e di elaborare, come sindacato,
progetti utili per risolvere situazioni di crisi. La conoscenza risulta
infatti indispensabile per adattare le strategie ad una realtà
in così profonda trasformazione .
Ha chiuso i lavori, ma in realtà ha aperto un finestra sul futuro,
la sintesi finale di Cristina Attuati.
Oltre che ribadire alcuni concetti, che rappresentano l’essenza
del fare sindacato, e che hanno saputo trasmettere forti emozioni fra
i delegati, il Segretario Generale, ha voluto ripercorrere la sequenza
dei temi della conferenza, analizzando prospettive ed indicando le linee
da seguire.
Il segretario generale ha poi voluto entrare più direttamente nella
vita dell’organizzazione, ed ha ribadito come il cerchio idealmente
aperto a Sorrento, con un cambiamento delineato ma non ancor ultimato,
necessita di ulteriori passaggi, per arrivare alla sua chiusura, e così
a breve vi sarà una integrazione della segreteria nazionale, ed
a seguire, un possibile Congresso anticipato, che definirà alcune
scelte politiche da condividere con tutta l’organizzazione.
Il lunghissimo applauso di tutti i delegati, che ha fatto seguito alla
proposta di un congresso straordinario, ha indicato molto chiaramente,
come la linea politica dell’attuale leadership, sia assolutamente
condivisa, e come l’Organizzazione, coesa come non mai al suo interno,
non tema confronti democratici.
La Conferenza in realtà non è finita giovedì 26 ottobre,
ma continuerà ogni giorno, con il lavoro di tutte le strutture
e di tutti i sindacalisti della FABI, che con rinnovato impegno, ne siamo
sicuri, sapranno sempre più fornire risposte e costruire certezze
per la categoria.
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