di Luca Riciputi
Guido Mucciarelli  
 
Giuffrè Editore Milano 2005,
pagg. 252, Euro 22,00.
 
ATTIVITĄ E IMPRESA
NELLE FONDAZIONI BANCARIE
libroAttualmente sussistono nel nostro paese circa una novantina di Fondazioni bancarie, queste ultime non sono che l’attuale prosecuzione delle risalenti Casse di Risparmio, entità di antica origine con caratterizzazioni pubblico/private, dalla spiccata vocazione mutualistica nei confronti delle comunità di riferimento.
Da un lato queste datate strutture creditizie esercitavano il credito anche con l’intento dichiarato di contrastare la (tradizionale) piaga dell’usura, dall’altra effettuavano vari interventi a carattere di utilità sociale nell’ambito locale.
Ovviamente tali particolarità non potevano che riflettersi sul piano giuridico-formale e su quello strutturale operativo degli istituti.
Si tratta, manco a dirlo, di una pagina definitivamente chiusa.
Anche sulla spinta della spinta comunitaria in materia creditizia riguardante la libertà di stabilimento e la c.d. despecializzazione funzionale bancaria ( ….rilegittimante di fatto il modello tedesco di banca tuttofare) la cassa di risparmio tradizionalmente intesa “è andata in soffitta”; ora per Fondazione si intende uno dei soggetti qualificabili come “…persone giuridiche private senza fine di lucro, dotate di piena autonomia statutaria e gestionale “( v.art.2 D.Lgs. n.153/99), ipotesi risultante dalla applicazione delle varie e successive disposizioni normative che hanno interessato il settore( legge Amato del 1990, l.n.474/94 e direttiva Dini del medesimo anno, legge Ciampi di delega n.461/98 e successivo decreto applicativo n.153/99 ), soggetto che ha progressivamente dismesso quel particolare legame rappresentato dalle partecipazioni al capitale sociale delle banche conferitarie, anche in virtù di particolari incentivi fiscali.
Residua però un tratto di derivazione aziendalistica, laddove il comma 1, secondo periodo dell’art.3 del d.lgs. n.1653 del 1999 si premura di precisare che le Fondazioni “ Operano nel rispetto di principi di economicità della gestione”.
Del pari si percepisce la progressiva attenuazione dei legami organizzativo-gestionali con le aziende creditizie anche per quanto concerne la scelta del ccnl ( cessandosi di far esclusivo riferimento a quello del credito, v. Nono Rapporto ACRI, novembre 2004, pag. 4) .
Ora e sempre di più occorre mettere bene a fuoco la disciplina civilistica e fiscale delle fondazioni, distinguendo per l’appunto “attività” e “impresa” all’interno delle fondazioni, come ben fa il Prof. Mucciarelli ( docente all’università di Parma), attraverso l’analisi attenta delle evoluzioni normative ed in considerazione delle più ricorrenti fattispecie pratiche, anche approfondendo una tematica nevralgica quale è quella del controllo all’interno delle fondazioni bancarie.