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In tempi di crisi i sindacati mandano giù molti bocconi amari e spesso, per senso di responsabilità, non alzano la voce. La Fabi, principale sigla dei bancari italiani, non ha però digerito le scelte della Cassa di Risparmio di Bolzano. Il piccolo istituto altoatesino (presente anche in Lombardia e Veneto) ha licenziato un dirigente sindacale di 38 anni, impiegato presso una filiale di Verona. La decisione è stata fortemente contestata dalla Fabi, che ha diramato una dura nota contro Cassa. Il licenziamento sarebbe «un provvedimento gravissimo e inaccettabile», spiega il sindacato, che rincara la dose parlando di «atto gravemente lesivo dei diritti sindacali e che ha il sapore della persecuzione arrogante e gratuita». In base alla ricostruzione fornita dalla Fabi, il dirigente licenziato (del quale, per ragioni di privacy, non sono state divulgate le generalità) avrebbe subito «due anni di persecuzioni da parte dell'azienda». I problemi sarebbero iniziati nel 2008, quando il bancario venne eletto rappresentante sindacale. A partire da quale momento avrebbe subito «due demansionamenti senza alcun valido motivo», spiega la Fabi. Il dirigente ha così fatto causa all'azienda e a gennaio il Tribunale del Lavoro ha accolto la sua istanza, imponendone il reintegro nel ruolo che gli competeva. L'attività sindacale del dipendente però sarebbe stata «mal digerita dalla banca». Dopo una nuova contestazione disciplinare, è infatti seguito nel giro di qualche mese il licenziamento. Questa la ricostruzione fornita dalla Fabi, che ha impugnato il licenziamento davanti alla magistratura del lavoro e chiederà l'intervento della Banca d'Italia, dell'Abi, dell'Acri e dei sindaci di Verona e di Bolzano. Da parte sua la Cassa si è limitata a far sapere che «quando ci sono controversie che possono avere un seguito giudiziale, l'istituto preferisce non fare dichiarazioni fuori dalle sedi deputate» (riproduzione riservata)

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NRESIA OGGI giovedì 24 giugno 2010

LA GIORNATA SINDACALE. Gnutti Cirillo: l’azienda chiede l’utilizzo della Cig da lunedì prossimo - Eural, confronto su Pontevico. Banco Bs, è rottura

Aumento della turistica…

Dicredito, Fabi, Fiba, Fisac e Sinfub all’attacco del Banco di Brescia (gruppo Ubi): a scatenare la dura reazione, considerata una rottura delle relazioni sindacali - spiega una nota unitaria - la decisione «unilaterale» della banca «di erogare la quota B del Premio aziendale» (878 euro per la figura media 3a 3 L) «senza rispettare l’intesa del 10 giugno scorso». Prevede «in presenza di eventi che, nel periodo di valenza del presente accordo, incidano in maniera significativa sul contesto, anche economico di riferimento», un incontro delle parti «a richiesta per l’individuazione delle conseguenti misure». Ora i sindacati attendono il confronto a livello di gruppo già fissato per il prossimo 29 giugno sulla quota A del premio. «Se non avremo risposte adeguate - avvertono - daremo risposte adeguate». Accordo sindacati-Ubi, invece, sulla stabilizzazione di 550 addetti (tra interinali e precari, che diventeranno a contratto indeterminato), di cui 75 al Banco di Brescia, nell’ambito dell’intesa che porterà all’uscita incentivata di circa 500 lavoratori tra luglio e ottobre di quest’anno.

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ANSA 21 06 2010

UBI BANCA: BRE; FABI, DIFFICOLTA' OPERATIVE A CAUSA TAGLI

TORINO, 21 GIU - La Banca Regionale Europea (Ubi Banca) ha difficolta' operative nel territorio di Torino e provincia a causa ''del taglio sistematico di personale'', dopo la confluenza nel gruppo dell'ex Banca Popolare di Bergamo, dell'ex Banco Brescia e dell'ex Banca Popolare Commercio. Lo afferma il sindacato autonomo di categoria Fabi, in una nota nella quale ricorda che oggi sono state chiuse due agenzie ed e'

stata ridotta la filiale di Alpignano ''a minisportello con sole due risorse''.

''Allo stato attuale - dice la Fabi - appare incomprensibile come sia possibile conciliare le difficolta' dell'operativita' quotidiana con il taglio sistematico di personale. Procedure elettroniche non funzionanti, cambi repentini e continui nello svolgimento operativo, lungaggini nelle pratiche per i clienti e per gli stessi dipendenti, mancanza di riferimenti puntuali per il corretto utilizzo del sistema operativo. Basti pensare che ad oggi sono state emesse dal primo gennaio oltre 390 fra copiose circolari e comunicazioni interne e di gruppo''.

La Fabi parla di ''pressanti richieste di raggiungimento di budget impossibili ai dipendenti che a stento riescono a garantire le aperture delle filiali'' e auspica un radicale cambio di rotta da parte della Direzione che sappia in primo luogo rivalutare le risorse umane e la loro professionalita''. (ANSA). ANG 21-GIU-10 15:23 NNNN

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Anonimo

Errare è umano. Dare la colpa a un altro ancora di più.

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