RUSSIA   2003

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1° GIORNO

Il nostro incontro è avvenuto a Portogruaro dove, approfittando dell’ospitalità di uno degli amici del FABI Camper Club (Raffaello Boz), abbiamo potuto attendere i vari equipaggi che ci hanno raggiunto da diverse parti d’Italia. Il traffico congestionato di questo primo week-end di agosto ha reso “elastico” l’orario dell’appuntamento: i primi camper sono arrivati in tarda mattinata, gli ultimi nel pomeriggio.

Rivedersi è stata per tutti una grande emozione, soprattutto alla vigilia di un viaggio-avventura tanto complesso: ben cinque dei sei equipaggi partecipanti, infatti, avevano già partecipato al nostro primo viaggio – quello relativo alla Polonia e ai Paesi Baltici . del FABI Camper Club, restando semplicemente affascinati da quella esperienza (altri tre equipaggi hanno dovuto, con loro grande rincrescimento, rinunciare per motivi familiari).

Un’esperienza, quella che ci apprestiamo a vivere e a raccontarvi giorno per giorno, che sarebbe assai riduttiva considerarla solo sotto l’aspetto “turistico”, tanto forti e numerosi sono le valenze umanitarie e culturali ch’essa racchiude e ricomprende.

Questa è una delle finalità che la nostra Organizzazione ha voluto porre nel giusto risalto, fin dallo studio di questo progetto: e siamo tutti molto soddisfatti del riscontro che l’iniziativa ha riscosso. E che la partecipazione a questo non semplice viaggio dimostra…

Abbiamo ricevuto moltissime richieste di partecipazione: e di questo ringraziamo ovviamente tutti, segno evidente che il programma preparato (e che abbiamo inviato ad oltre 150 richiedenti…) era tale da suscitare un grande interesse. Purtroppo, proprio per la tipologia di questi viaggi, non era possibile – viste le grandi difficoltà burocratiche da superare – estendere il numero dei veicoli e delle persone partecipanti oltre un certo numero: dobbiamo infatti ricordare come sia gestionalmente complessa la “vita” di una carovana, che si muove ogni giorno sul territorio percorrendo diverse centinaia di chilometri. E che deve continuare a poter usufruire dei “normali” servizi logistici, da dove fare la spesa a dove rifornirsi d’acqua, da dove fermarsi a dormire tranquillamente seppure in sosta libera (pochissimi i campeggi in questi Stati e spesso dal fondo tanto irregolare da non poter essere utilizzati dai camper) a dove svuotare i serbatoi di raccolta delle acque reflue…

Inoltre sono da considerarsi i sempre possibili problemi meccanici e della parte abitativa di questi mezzi: ottomila chilometri, da percorrere in un mese spesso su strade che presenteranno un fondo irregolare e “difficile”, sono comunque tanti: un buon “allenamento” è dunque indispensabile, così come un amalgama umano che si cimenta e rafforza proprio nel corso del viaggio, mettendo a disposizione di tutti ciò che ognuno di noi ha e sa fare…

Queste le forti motivazioni che ci uniscono: per i “reduci” del viaggio 2002 si diceva è stato assai bello ritrovarsi: per il nuovo equipaggio, proveniente da Bari, l’emozione del primo impatto!

Così, in un clima di grande allegria, può prendere avvio la nostra nuova esperienza: riempiti gli ultimi serbatoi di acqua, ci immettiamo in autostrada a Portogruaro con il progetto di superare il valico del Tarvisio e – superato il confine con l’Austria – pernottare al fresco…

Il traffico in queste ore è molto intenso su tutta le rete autostradale, come ci ricordano i vari bollettini radiofonici: arriviamo così a destinazione dopo la mezzanotte e facciamo un po’ di fatica a trovare spazi sufficienti per i nostri veicoli: in queste giornate campali per gli spostamenti automobilistici, in questo “rito” pagano  delle vacanze obbligate, i nostri sei camper si apprestano a divenire confortevoli alberghi. Spegniamo i motori e dopo una frugale cena andiamo a dormire: i prossimi giorni saranno  - come sempre capita nelle lunghe tappe di trasferimento – particolarmente “pesanti”…

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