RUSSIA   2003

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14° giorno

Il tragitto compiuto ieri è stato, ancora una volta, ricco d'interesse per tutti noi: d'altronde è lo stesso viaggiare in camper che ci offre continuamente la possibilità di entrare in contatto con le realtà che attraversiamo. In un viaggio organizzato anzitutto si arriva sul posto in aereo perdendo assolutamente quelle "tappe di avvicinamento" alla realtà che andremo a visitare che la strada - e l'attraversamento di Paesi limitrofi, ciascuno con le sue tradizioni e le sue abitudini - per poi vivere delle giornate già rigidamente programmate dove, di norma, mancano le occasioni per un'immersione sociale nella vita di tutti i giorni.

Per noi è tutto completamente diverso: sono le nostre stesse necessità quotidiane che ci "costringono" a cercare il contatto con i locali, ad utilizzare le poche parole che (a fatica!) abbiamo imparato a dire per farci indicare un mercato piuttosto che un monumento. E in queste occasioni ci si rende conto della grande disponibilità di queste persone: raramente riescono ad immaginare quale possa essere la nostra richiesta, ma senza spazientirsi mai chiedono, a loro volta, se qualcun altro può intuire il senso delle nostre domande…

E sempre con il sorriso sulle labbra, nonostante la vita difficile che - con poche eccezioni - qui si conduce e che i loro stessi fisici sanno '"raccontare"…

Oggi, proprio seguendo un'indicazione ottenuta (meno male!) da Gallia, il nostro interprete, siamo andati a fare la spesa in un mercato "kalkoziano", in uno di quelli autentici e non quelli - per turisti - che vengono ricreati ad arte nelle grandi metropoli.

Raccontarlo con le parole è quasi riduttivo, rispetto alla forza delle immagini: centinaia di persone, quasi sempre in età avanzata e in maggioranza donne, stanno "accovacciate" lungo il marciapiede con la loro scarsa mercanzia in vendita. In genere sono gli stessi produttori, coloro che hanno la disponibilità temporanea di un pezzetto di terra, che dopo averlo coltivato, vengono a vendere i loro prodotti.

Da "campagna" è pure l'abbigliamento che non potrebbe essere più raffazzonato: d'altronde l'importante è solo coprirsi per mitigare i disagi di stare tante ore all'aperto…

Oggi piove, ma nessuno ci fa caso: d'altronde il freddo pungente dell'inverno - da queste parti - è ben altra cosa!

Qui, nelle transazioni, più che biglietti di banca si utilizzano le monetine e, a volte, tra gli stessi "commercianti" anche il baratto: si tratta di prodotti della terra, che sovente finiscono con il rappresentare, con un po' di latte e un po' di pane, gli unici alimenti a disposizione di una moltitudine di persone…

E' inutile dire come, ancora una volta, abbiamo provato tutti noi un profondo stato di disagio, di quelli difficili da raccontare, ma perfettamente avvertibili: avremmo voluto - di colpo - far sparire le nostre borse fotografiche, gli orologi, lo stesso nostro abbigliamento che, per quanto "casual", finiva inevitabilmente con il contrastare in modo assai evidente con la miseria che avevamo intorno!

Dopo l'esperienza di questo mercato, carichi di carote, cipolle e patate (era, in fin dei conti questo l'unico modo per lasciare qui un po' di soldi, senza offendere la sensibilità di nessuno…) abbiamo fatto ritorno ai nostri camper: dopo un pasto veloce, eravamo nuovamente in viaggio…

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