RUSSIA   2003

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16° giorno

Tra oggi e domani dovremo fare scelte che certamente ci dispiaceranno: siamo a circa 350 Km. dalla Capitale dove, come da programma, dovremo arrivare nella serata di domani. "Purtroppo", solo in questo tratto dell'Anello d'Oro, vi sarebbero ancora diverse località da visitare: allora - in base alle informazioni di cui disponiamo - tutt'insieme decidiamo di fare ancora due brevi tappe, a Rostov e a Sergijev Posad, due centri che non "possiamo" saltare…

La strada che dobbiamo percorrere continua, purtroppo, a presentare le solite difficoltà: le vibrazioni alle quali sono sottoposti i nostri veicoli sono continue e, adesso che anche la fatica fisica inizia a farsi sentire, appaiono ancora meno sopportabili…

Per fortuna non dobbiamo registrare alcun problema di ordine meccanico ai nostri instancabili camper: e neppure all'umore dell'intero gruppo che riesce anche a sopportare bene questa fastidiosa pioggia…

Lungo la strada, alla periferia di una cittadina spersa nella campagna, troviamo uno "strano" mercato: si tratta di una decina di vecchi camion telonati che vengono utilizzati come "negozi mobili".  Essi sono posteggiati su un'area sterrata che l'acqua di questi giorni ha reso un vero e proprio acquitrino: su ciascun mezzo sono esposte, al riparo del telo posteriore, le cassette di frutta e di verdura. Gli acquirenti, insensibili al disagio, attraversano lo spiazzo e arrivano dai mercanti: la scena, più che delle parole, necessita della forza dell'immagine…

Rostov è una tra le più antiche città russe: qui, già in età assai remota viveva una comunità ugro-finnica che vi si era stabilita grazie alle favorevoli condizioni climatiche.

Con il trascorrere dei secoli la sua importanza, militare e politica, crebbe in modo notevole, tanto da divenire - all'inizio del XIII secolo - la capitale del "Grande Principato".

 Successivamente la sua influenza politica decrebbe, mentre la città mantenne - e la mantiene tutt'oggi - la sua notevole importanza in campo religioso e culturale.

Purtroppo gran parte di quelli che erano gli edifici più antichi andarono distrutti nelle tante campagne belliche che qui si svilupparono: questo fu senz'altro una grave perdita dal punto di vista storico, ma consentì alla "nuova" Rostov la realizzazione di un progetto urbanistico importante.

Infatti la "nuova" Rostov nacque con un progetto unitario, sotto il profilo puramente architettonico: il metropolita Yona Syssojevitch, nel ventennio compreso tra il 1660 e il 1680, si adoperò con tutti i suoi potenti mezzi per garantire quella notevole compattezza costruttiva che ancora oggi possiamo ammirare.

Abbiamo lasciato i nostri camper nello spiazzo sterrato che si apre, proprio davanti al "Cremlino", in mezzo alle case: davanti a noi un negozio piuttosto modesto funge da  rivendita di acqua minerale. Al suo fianco, ospitato in una costruzione in legno che denota l'età, ecco un giornalaio: entriamo sperando di trovarvi qualcosa in lingua inglese, sul luogo. La risposta è di quelle che non lasciano speranze, né per qui, né per le altre località: "durante l'epoca comunista si trovava qualsiasi tipo di libro turistico, che veniva sempre redatto in russo e in inglese (in diversi casi poi vi era l'edizione tedesca, francese e giapponese). Oggi, purtroppo,  non è più così: lo Stato ha altri pensieri per la testa che non i libri turistici e i privati… Di loro non voglio parlare, perché i loro affari sono tali solo quando portano un guadagno certo: e oggi pubblicare libri per i turisti, considerando quanto pochi qui ne vengono, non è certo un buon affare.

E, dunque, niente libri…".

Questo pensiero ci è stato possibile coglierlo grazie alla nostra interprete, ma la situazione che ci è stata descritta la troviamo particolarmente calzante rispetto alla realtà che stiamo incontrando: finora non è stato possibile per noi documentarci su nulla, perché tutto era solo pubblicato in cirillico. Speriamo di trovare qualcosa almeno nelle metropoli…

Naturalmente, in questa condizione, è venuta anche meno la bella abitudine di cercare un quotidiano italiano: siamo ormai a metà del viaggio e da due settimane non sappiamo nulla di ciò che accade nel Mondo. D'altronde in questa situazione è davvero impensabile solo l'idea…

A Rostov ci fermiamo poche ore: anche nella luce incerta del temporale non facciamo fatica ad "innamorarcene"!  Il Cremlino si presenta assai compatto, racchiuso da poderose mura fortificate, che ben assolvevano ai loro compiti di difesa: i templi si presentano alti e snelli, conferendo così a tutto il luogo una straordinaria "verticalità" architettonica. Innovativo - per le tecniche costruttive del tempo - i concetto di unire gli edifici con passaggi segreti sotterranei, che consentivano di compiere il giro completo del cortile del metropolita senza mai uscire allo scoperto.

La magia che qui si respira è di quelle "vere": praticamente tutti abbiamo espresso, mentre rimettevamo in moto i nostri camper, di ripartire proprio da qui se, un giorno, torneremo in Russia…

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